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AIC, Calcagno: “Il problema degli orari è stato affrontato, ai giocatori basta giocare”

AIC, Calcagno: “Il problema degli orari è stato affrontato, ai giocatori basta giocare”

Umberto Calcagno, vicepresidente dell’AIC, è intervenuto ai microfoni di Radio Bianconera per parlare di diverse questioni legate alla ripresa della Serie A. Tra queste anche la polemica sugli orari delle partite, la quarantena di squadra...

Francesco Melluccio

Umberto Calcagno, vicepresidente dell'AIC, è intervenuto ai microfoni di RadioBianconera per parlare di diverse questioni legate alla ripresa della SerieA. Tra queste anche la polemica sugli orari delle partite, la quarantena di squadra ed i contratti in scadenza.

LE PAROLE DI UMBERTO CALCAGNO

AIC, Calcagno: “Il problema degli orari è stato affrontato, ai giocatori basta giocare”

Queste le parole di Umberto Calcagno: “Gli orari e tutto quello che è stato discusso in questi giorni hanno portato a un miglioramento delle condizioni per giocare, il fatto che ora ci siano sole 10 partite il pomeriggio e che si giochino alle 17:15 vuol dire che un problema c’era ed è stato affrontato. Non si giocheranno partite al Sud in quell’orario, credo che si sia trovato un buon punto d’incontro perché la salute dei calciatori sta a cuore a tutti, soprattutto in un periodo in cui bisogna giocare ogni tre giorni”.

LA QUARANTENA DI SQUADRA E LA VOLONTA' DEI GIOCATORI

“Noi auspichiamo che la situazione in Italia continui a migliorare come stiamo vedendo in questi giorni. Speriamo che la prossima settimana i contagi siano ancora migliori rispetto a questa. Nessuno ha mai chiesto di essere decontestualizzati o di avere misure differenti, ma è impensabile che non ci sia un calciatore che nell’arco di queste partite non contragga il virus, anche solo viaggiando. Una squadra ferma per 14 giorni provocherebbe dei problemi insormontabili.

Credo non ci sia mai stato qualcuno che abbia detto di non voler giocare. Chiaro che affrontare una ripartenza in qualunque categoria non è semplice. Chi ha vissuto da vicino il virus magari ha una percezione differente. Anche noi viaggiamo tanto per lavoro, sicuramente in base al carattere si affrontano diversamente certe situazioni. C’è poi una soggettività che riguarda l’individuo”.

LA QUESTIONE CONTRATTI

“La FIFA è stata molto chiara nel concedere la proroga e noi l’abbiamo già attuata. Diversa è la proroga di un tesseramento essendo lavoro subordinato. Credo che anche la Federazione possa dare delle linee guida, ma non credo si possa poi incidere in rapporti privati. Si potrebbe normare magari sui calciatori in scadenza che non hanno ancora nuovi contratti”.