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Stendardo: “No al taglio degli stipendi se il campionato riprende. Tutto dipenderà dall’andamento dell’epidemia”

Mattia Fele

Guglielmo Stendardo, ex giocatore e avvocato di professione, ha parlato della possibilità giuridica del taglio degli stipendi ai calciatori, con un'opinione controcorrente.

Il Coronaviruscontinua a spaventare gli italiani e tutti i cittadini d'Europa e del mondo. In questo scenario, è difficile essere categorici, trovare una linea comune ed unirsi in un solo pensiero. Ha detto anche questo, Guglielmo Stendardo, nel suo intervento a Radio Kiss Kiss Napoli. L'ex giocatore, ora opinionista nonché avvocato di professione, si è detto preoccupato per la situazione ed ha espresso la sua opinione, autorevole ma pur sempre tale. Ha voluto metterci i piedi di piombo Stendardo, ha asserito chiaramente che sia impossibile parlare di certezze in questo momento. Una cosa che può sembrare banale a molti, e incomprensibile ad altri. Qui l'intervento di Stendardo.

Le parole di Stendardo

"Difficile in questo momento poter parlare con certezza. Essere categorici è un lusso che non possiamo permetterci, è impossibile. Tutto dipenderà da questo maledetto virus e dal suo andamento dei prossimi tempi. Però vi dico una cosa: se il campionato dovesse ripartire, sarebbe giuridicamente impossibile tagliare gli stipendi dei calciatori. Non ci sarebbe nessun motivo per farlo, d'altra parte i calciatori sono in casa, a disposizione. Ricevono consigli sulle diete e attrezzature, in un certo senso stanno lavorando. Se non partecipano agli allenamenti è sicuramente per una causa non imputabile a loro, come a nessun altro. Per cui non capisco perché dovrebbero tagliare gli stipendi"