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Elmas sul sogno scudetto: “Crediamoci fino alla fine, serve un po’ di cazzimma!”

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Così Elmas a Radio Kiss Kiss Napoli

Giovanni Ibello

Eljif Elmas, centrocampista del Napoli, è intervenuto a Radio Kiss Kiss Napoli nel corso della trasmissione Radio Goal. Ecco quanto, delle sue parole, è stato evidenziato da CalcioNapoli1926.it:

Elmas a Radio Goal: le sue parole sul "sogno scudetto"

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"Siamo andati a Bergamo e abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Sapevamo che non era semplice giocare con loro, ma dobbiamo giocare così fino alla fine. Sappiamo di essere forti e dobbiamo proseguire così. Siamo andati a Bergamo e ci siamo presi i tre punti". 

Sul gol segnato a Bergamo

"Che bel contropiede, davvero troppo bello. Quando ho visto Koulibaly passare la palla a Lozano mi sono detto "io vado". Per me è importante vincere tutte le partite".

Sulla lotta scudetto

"Ci crediamo, ci abbiamo sempre creduto e lo faremo ancora di più. Siamo una grande squadra con tanta qualità e un gruppo fantastico. Il mister è grande, fino alla fine... crediamoci!"

Su Napoli Fiorentina

"C'è entusiamo nel gruppo, ci alleniamo bene. Da domani iniziamo a iniziare a preparare la gara con la Fiorentina, pensiamo solo a loro. Sappiamo che è una partita dura e difficile, speriamo di far bene".

Su Spalletti

"Spalletti mi vuole molto bene, anche io gli voglio bene. Il nostro obiettivo è vincere le partite, del gioco ci interessa meno. A questo punto serve anche un po' di cazzimma".

Su Italia Macedonia e sull'umore di Insigne a fine gara

"Io ero in tribuna per squalifica, per il mio paese è stato un sogno vincere contro l'Italia. Eravamo tutti felici, mi è dispiaciuto per i miei amici italiani. Non so cosa dire, sicuramente l'Italia meritava di andare al Mondiale. Hanno giocato bene contro di noi, ma il calcio è così".

Sul suo ruolo

"Dove mi piace giocare? Posso giocare ovunque, mi piace giocare come trequartista o anche a sinistra. In Nazionale gioco anche attaccante. Dipende da tutto".

Sul suo rapporto con Pandev

"Ho parlato con Pandev, lui mi ha spiegato com'è la città quando si vince. Giuro che anche io non posso aspettare, vedo questo popolo che gioisce come nessuno, saremmo tutti felici dopo 30 anni".