Dzemaili: “Il Napoli il punto più alto della mia carriera. Sulla partita…”

Blerim Dzemaili ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport. Le sue parole sul tempo trascorso in queste squadre e sulla partita.

Le parole di Dzemaili

Cosa vuol dire per Dzemaili Napoli-Genoa?

«Stagioni fantastiche. Tre in maglia azzurra, il punto più alto della mia carriera: perché ho giocato per lo scudetto, perché ho vissuto la Champions, perché ho vinto la Coppa Italia. E una in rossoblù, dove ho conosciuto un allenatore straordinario e unico nel suo genere: Gasperini».

E cosa vorrà dire questa sfida nell’economia della stagione?

«È finito il tempo, e da un po’, delle partite tutte uguali: adesso c’è il fattore Champions che altera, si gioca sempre e si fa fatica a recuperare, chi ha il doppio impegno come il Napoli può soffrirlo. E chi non lo ha, come Vieira, ha altri problemi. In assoluto: è una gara complicata per entrambe, certo più per il Genoa».

Quanto incide la gara infrasettimanale?

«Sul fisico e sulla testa in egual misura. Ma forse poi ci sono altri fattori che modificano il peso di certe gare: il Napoli è arrivato alla sfida con lo Sporting con la delusione di Milano e, mi pare, qualche polemica. Ha consumato energia».

Al Genoa hanno fatto malissimo i tre gol della Lazio.

«E certi infortuni che tolgono scelte a Vieira. Situazione non semplice ma neanche disperata, l’anno scorso hanno fatto bene, in relazione alle proprie aspirazioni».

Chi dà un senso a questa serata?

«Io dico Conte, che ha esperienza per indirizzare la gara sia dal punto di vista tattico che nervoso. E poi mi sembra che la sconfitta con il Milan sia stata scacciata via con la reazione di un calciatore spaziale come De Bruyne».

Ritrovatosi al centro di attacchi inaspettati...

«Che però ci possono stare. La sua risposta è arrivata sul campo, il gol dell’1-0 gli appartiene per trequarti, è bellissimo tutto quello che fa».

Dzemaili, è presto per un pronostico?

«Inter lievemente, ma lievemente, davanti al Napoli, perché conosce il metodo per giocare su tutti i fronti. Ma Conte ha un grande squadra e lui sa come si fa un capolavoro. Lo ha dimostrato. Con loro, un filino dietro, il Milan, che ha Allegri e non so se mi spiego: come dice le cose in faccia lui, nessuno. Poi la Roma del Gasp, ovviamente».