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Bucciantini: “Milan-Napoli partita difficile, squadre non serene come prima”

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"La partita contro il Milan doveva consacrare la regina della Serie A e adesso sembra quasi uno spareggio per non vedere l'Inter da lontano"

Giuseppe Canetti

Marco Bucciantini, giornalista, è intervenuto ai microfoni di Radio Marte per dire la sua riguardo le principali vicende di casa Napoli. L'esperto collega si è soffermato in particolare sulle sfide degli azzurri con Empoli e Milan e sull'exploit dell'Inter nella corsa scudetto. Di seguito le dichiarazioni.

Le parole di Bucciantini

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Sulle recenti sconfitte del Napoli

"La sconfitta brutta del Napoli è quella con l'Empoli, il resto fa parte di un'andatura particolare. Il gol è casuale, questa è la partita velenosa della stagione del Napoli".

Su Milan-Napoli

"La partita contro il Milan doveva consacrare la regina della Serie A e adesso sembra quasi uno spareggio per non vedere l'Inter da lontano. L'Inter spaventa molto gli avversari in campo, non è più una lussuosa sfida ma è quasi uno spareggio. Fino a 20 giorni fa a Napoli e Milan accadevano cose d'inerzia ma costruite su forza e consapevolezza, con idee che felicemente venivano realizzate in campo. La partita invece è molto difficile adesso, non c'è più quella serenità, non è dispersa o perduta ma la gara è molto difficile".

Sugli infortuni in casa azzurra

"Anche i giocatori che si allenano e sono convocabili non è che poi siano in condizione. Molti nel Napoli stanno giocando tanto come Di Lorenzo, Rrahmani e Mario Rui. Sono sani e non puoi turnare. Il Napoli un po' di strada con i cambi l'ha fatta ma se la strada diventa lunga non continui, lo sport è così. Puoi avere un ottimo organico ma una strada così non la farai sempre. Anche il Milan sta calando molto nella fascia sinistra, sono tutte cose messe insieme e in alcune partite le nascondi, in altre no. Sono due anni che grossomodo è così. Va detto che nella forza dell'atleta c'è anche la capacità di stare in campo per quasi tutto l'anno. C'è chi gioca 50 partite all'anno, chi fa fatica e ne gioca 30. La dote atletica spesso si paga male nel calcio ma invece va pagata meglio".