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TOP&FLOP 28ª giornata: Il ritorno di re Ciro, la disfatta del Maestro. Bologna, che tris!

Dries Mertens (Photo by SSC NAPOLI via Getty Images)

Top&Flop | La giornata 28 del campionato di Serie A 2020/21 si è chiusa ieri sera con il match tra Roma e Napoli. Tanti ancora una volta sono stati gli spunti offerti dalle 10 gare del weekend: la redazione di Calcionapoli1926.it, dopo...

Mattia Fele

Top&Flop | La giornata 28 del campionato di Serie A 2020/21 si è chiusa ieri sera con il match tra Roma e Napoli. Tanti ancora una volta sono stati gli spunti offerti dalle 10 gare del weekend: la redazione di Calcionapoli1926.it, dopo un’analisi accurata degli eventi delle gare della giornata, propone la nota rubrica a cadenza settimanale sugli eventi Top e Flop del weekend appena trascorso.

TOP&FLOP – 28ª giornata

Mertens (Getty Images)

TOP

MERTENS: Il ritorno di Re Ciro è per Napoli e per il Napoli un grosso sospiro di sollievo. Ora lo sappiamo, e possiamo dirlo: le assenze hanno inciso. Gli azzurri di Gattuso con settimana tipo e giocatori tipo sono un'altra squadra: palleggiano, verticalizzano, difendono. Vincono a Milano e a Roma consecutivamente prendendo 0 goal e al massimo qualche tiro. Ma il vertice avanzato è sempre lui, nonostante ci sia ancora chi nell'ambiente parli di giocatore in involuzione: Dries Mertens è oro colato, ha un'intelligenza superiore che permette alla sua tecnica di trasformarsi in qualunque cosa lui voglia. Mertens è amico dei napoletani perché proprio la sua scaltrezza e il suo puro cuore gli hanno permesso di capirli, e quindi di voler loro un gran bene. E i napoletani ricambiano, tutti. Mertens è un amico di quartiere, ispira grande empatia ed è banalmente un fuoriclasse. Uno di quelli che se non c'è lascia vuoti impossibili da riempire.

CROTONE-BOLOGNA: A Crotone abbiamo visto bel calcio. Eccome se l'abbiamo visto. Serse Cosmi ha (ri)dato vita ad una squadra che era partita benissimo anche con Stroppa, ma che poi aveva perso smalto e si era troppo rannicchiata in paure condizionate. Riflessi di chi lotta per certe posizioni, di chi non crede possibile giocare un calcio propositivo se ti chiami Crotone, Parma, Genoa e via discorrendo. Il Bologna, di contro, non ha (mai) nulla da chiedere al campionato. È stabile, si diverte, si mette in discussione come il suo tecnico (da sempre). Il risultato è un bel vedere. Skov Olsen è un calciatore che Mihajlovic farà difficoltà a tener con sé a lungo. Il ragazzo ha grandi doti: buoni piedi, scatto, intelligenza, personalità (ha segnato il goal decisivo allo scadere). Palacio è letteralmente immortale, Orsolini ha potenzialità illimitate, la furbizia di Soriano la conosciamo bene. Dall'altro lato il brasiliano Messias ha grande tecnica e velocità. In Italia finalmente iniziamo a vedere anche a marzo idee e princìpi di gioco pure nel lato destro della classifica. C'è speranza.

CAGLIARI, ITALY - JANUARY 03: Match balls on the pitch during the Serie A match between Cagliari Calcio and SSC Napoli at Sardegna Arena on January 03, 2021 in Cagliari, Italy. (Photo by Enrico Locci/Getty Images)

FLOP

JUVENTUS: Il Benevento di Filippo Inzaghi ha battuto per 1-0 la Juventus. All'Allianz Stadium. Oggi non valgono le discussioni tattiche: non serve dire altro.

DZEKO: La centralità dell'attaccante bosniaco nel progetto della Roma è una fiamma che si sta affievolendo sempre di più, e la gara contro il Napoli ne è stata triste testimonianza e dimostrazione. In un bruttissimo primo tempo giocato dai giallorossi, Edin non è mai stato luce, non ha mai sfidato la linea del Napoli faccia-a-faccia. Sempre di spalle, sempre solo. Un po' svogliato. Ed un solo tiro in porta: dritto tra le braccia di Ospina. Questo non può essere lui. Sin da inizio anno, scartando problemi come cioccolatini uno dopo l'altro, Dzeko non è riuscito a trovare la giusta forma e il piglio che lo caratterizza. Non è più lo stesso, non è più lo stesso leader. La sua voce a Roma, tra le mura di Trigoria si sta spegnendo. Le sue doti tecniche, da attaccante top europeo, stavolta non basteranno a ricucire la ferita e riparare il distacco. È tempo di cambiare, e di accettarlo.

A cura di Mattia Fele 

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