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Top&Flop 19ª giornata: Ilicic come un buon vino, Giulini ha l’occhio lungo. Gattuso, quanti errori!

MILAN, ITALY - JANUARY 23: Josip Ilicic of Atalanta B.C. celebrates after scoring their team's second goal from the penalty spot during the Serie A match between AC Milan and Atalanta BC at Stadio Giuseppe Meazza on January 23, 2021 in Milan, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

La giornata che ha chiuso il girone d’andata della Serie A 2020/21 ci ha riservato non poche sorprese. Brutta sconfitta quella del Napoli in casa del Verona di Juric, maturata soprattutto nel secondo tempo. Gli uomini di Gattuso hanno subito...

Mattia Fele

La giornata che ha chiuso il girone d'andata della Serie A 2020/21 ci ha riservato non poche sorprese. Brutta sconfitta quella del Napoli in casa del Verona di Juric, maturata soprattutto nel secondo tempo. Gli uomini di Gattuso hanno subito troppo il dinamismo degli scaligeri ed hanno mostrato un grande disordine tattico, specie in copertura. Piccola risalita per la Juventus di Pirlo e grandissima prova dell'Atalanta, che ha sconfitto per 3-0 la capolista Milan - comunque campione d'inverno, tra l'altro - a San Siro. Anche oggi, al termine delle gare giocate, proponiamo qui la rubrica di Calcionapoli1926 dedicata ai Top&Flop della giornata appena trascorsa.

TOP&FLOP - 19ª giornata: si chiude un girone, si apre un portone

MILAN, ITALY - JANUARY 23: Josip Ilicic of Atalanta B.C. celebrates after scoring their team's second goal from the penalty spot during the Serie A match between AC Milan and Atalanta BC at Stadio Giuseppe Meazza on January 23, 2021 in Milan, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

TOP

JOSIP ILICIC: Come un buon Montepulciano d'Abruzzo Josip non sente l'età, non ne conosce i limiti e forse nemmeno si rende conto di dove può arrivare, se continua così. Sic et simpliciter, l'attaccante di Gasperini ha vinto contro il Milan per 3-0: quando è in serata Ilicic non ha rivali, arriva prima - mentalmente - rispetto alle giocate degli avversari, intuisce letteralmente sempre dove potrà infilarsi il compagno per poi servirgli dei bei cioccolatini pronti da scartare in area di rigore. Sembra lento, invece è banalmente superiore. Uno dei pochi calciatori in questa modesta Serie A che non farebbe figuracce da titolare a Madrid, nel Paris Saint Germain, nel Barcellona, nel City di Guardiola. Palla al piede è delizioso, senza palla è furbo: quale sarà il prossimo upgrade, il dono dell'ubiquità? VINELLO.

VINCENZO ITALIANO: Il tecnico dello Spezia sta sfruttando al massimo la sua esperienza in Serie A. La sua squadra è comunque nel pericoloso vortice della "parte di destra" del tabellone, ma il premio della critica è suo. Sabato i suoi uomini hanno giocato una gara strepitosa a Roma, dopo aver già vinto nello stesso stadio contro la stessa squadra per 2-4 in Coppa Italia (alla prossima ci sarà il Napoli, giovedì ndr) ma lo hanno fatto con una grinta invidiabile. La Roma di Fonseca aveva il fuoco negli occhi, voleva rifarsi e difendersi dalle tantissime - ed ingiuste - critiche scroscianti delle precedenti 72 ore; e ci è riuscita, seppur al 92'. Ma lo Spezia ha battuto Pau Lopez 3 volte, ha rischiato di rimontarla e non ha perso la partita, solo i punti in palio. E nel calcio, si sa, è molto difficile ripetersi, specie se le motivazioni degli avversari sono così forti e se la prestazione da prendere a modello era avvenuta neanche tre giorni prima. Tutto merito del suo tecnico, che poi gioca un calcio per nulla tradizionale, Italiano. FORESTIERO.

TOMMASO GIULINI: Il Cagliari ha perso la sesta gara consecutiva in questa Serie A ed ha concluso il girone di andata con soli 14 punti, mentre l'anno scorso aveva chiuso a 29 punti. Si tratta del malus più largo che quest'anno una squadra di Serie A abbia accumulato rispetto alla classifica dell'anno precedente. Eppure il Cagliari ha in rosa giocatori del calibro di Zappa, Cragno, Joao Pedro, Simeone, Nainggolan, Marko Rog, Nandez. Eppure, il presidente Giulini va in mixed zone e parla di un rinnovo fresco di firma al suo tecnico, il bravissimo Eusebio Di Francesco. E i giornalisti in tenue imbarazzo: come? terzultimo posto e conferma? in Italia? Sì: ogni tanto qualcuno rinsavisce e comprende che nel calcio NULLA è più importante della continuità. Basti vedere Gasperini, Juric, De Zerbi, Inzaghi con la Lazio. Il presidente ha mostrato di avere visione e competenza, e pazienza. Una virtù non propria del 90% delle società per azioni di tutto il mondo, in tutti i campi, in questa umanità che vuole il prodotto finito nell'immediato e non coglie l'importanza del tempo e dei tempi. Questa scelta pagherà.

 (Getty Images)

FLOP

GENNARO GATTUSO: Nonostante permanga vivo il consiglio di rivolgersi ad un terapista per coloro che reclamano a gran voce un suo esonero, non si può negare che il tecnico del Napoli non abbia preparato al meglio la gara contro il Verona, persa malamente per 3 reti ad una. Gli azzurri sembravano sfilacciati in ogni zona del campo, si trovavano costantemente a rincorrere i giocatori avversari e non chiudevano mai gli spazi tra le linee. Come se non bastasse - perché il Napoli avrebbe tranquillamente potuto portare a casa un buon pareggio - Gattuso ha squarciato in due la sua squadra con i cambi, tutti offensivi: dentro chiunque abbia mai sognato di fare l'attaccante nella sua vita (qualche altro minuto e il tecnico avrebbe fatto entrare anche la protagonista di Sognando Beckham, fortunato film del 2002), e chiaramente equilibrio a farsi benedire. Poche verticalizzazioni, tanta confusione tattica nel secondo tempo e tanta frenesia nei suoi giocatori. Quando tutto va male, i buoni tradizionalisti insegnano di ripartire dai concetti base. Scalate, raddoppi. Un calcio squilibrato, quasi zemaniano, può mai far sentire sicuri dei giocatori con problemi di personalità? Giriamo la domanda al mister, e intanto ANNUSIAMO il cambiamento.

INTER: Brutta prestazione dei nerazzurri di Conte in casa dell'Udinese di Gotti, che qualche giorno prima aveva fermato sul pareggio anche l'Atalanta. Imperdonabile però il punticino rosicchiato ai bianconeri da parte dell'Inter, che aveva la possibilità di arrivare al Milan, surclassato proprio dalla stessa Dea di Bergamo. Malissimo nel finale Conte, che protesta con l'arbitro senza ragione alcuna dimostrando ancora una volta come sia stridente la sua ossessione di vittoria rispetto a ciò che realmente raccoglie. Antonio sembra in crisi di identità, prima si lamenta del club, poi per un po' fomenta i suoi, poi per un po' resta equilibrato, poi ricomincia. Un circolo vizioso che per ora non sta facendo crescere la seconda squadra di Milano - parla la classifica -, che anzi, è una delle squadre più "brutte" di questa Serie A.

A cura di Mattia Fele 

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