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Top&Flop 10ª giornata: Insigne divino, Hakimi si svela. Roma-Sassuolo, che delusione
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Top&Flop 10ª giornata di Serie A
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Da un po' di tempo Lorenzo sembra riflettere una luce nuova, questa volta propria. Non può essere un caso l'assenza dei tifosi, massa informe che ha sempre discusso in un modo o in un altro il capitano del Napoli. Gattuso, poi, gli ha restituito nuova linfa: l'attaccante ora ha condizione, corsa, forza nelle gambe. E le sue idee vengono di conseguenza. Da mesi anche in Nazionale Insigne bacia il pallone con i piedi, lo mette un po' dove gli pare e ruba un tempo agli avversari come pochi altri numeri 10 in Europa. Non ultimi i due goal consecutivi in campionato, cosa che non accadeva da tempo. Maradona è scomparso e il Napoli ha segnato 8 goal in due partite, con ad aprire le marcature sempre Lorenzo che guarda in alto e ringrazia, ma in alto ci è già arrivato. Di più: la prossima sarà la prima gara nello stadio intitolato al suo idolo. Posseduto. Insignito.
Finalmente il giocatore che conoscevamo (chi per il videogioco FIFA, chi perché guarda e vede il calcio) e che aspettavamo. Il marocchino aveva dato lampi di sé nelle prime giornate, come nel caso della gara di Benevento, ma poi aveva deluso tantissimo a Madrid. Suoi gli errori che hanno dato vita a due dei tre goal del blancos. Ieri però si è visto altro. La sua ricerca della profondità è impressionante, soprattutto perché lo guardi attaccarti da 40 metri più indietro. Arriva come una saetta ed in un secondo te lo ritrovi alle spalle; senza accorgertene prendi un vento che neanche la Tramontana. Il suo secondo goal una vera perla, con una siringa di sinistro difficilmente prevedibile e prendibile per Skorupski. A Milano continuano le discussioni sui moduli e sull'allenatore, ma è certo che con questa qualità in campo l'Inter andrà lontano. Che sia oggi o domani.
In un Milan laborioso e giovane che non perde né pareggia mai, il più luminoso e pulito è Franck Kessié. L'ivoriano proprio non riesce a sbagliare una scelta, una lettura. Ogni singola giocata o suo posizionamento è funzionale agli schemi di Pioli e all'evoluzione della squadra rossonera. Spazzato via il vociare circostante: il Milan non è una squadra gonfiata, è una squadra forte. E poi che dire dei calci di rigore di questo ragazzo. Dai tempi dell'Atalanta Franck è amico del dischetto più di un giocatore di Hockey sul ghiaccio, ha ipnotizzato tutti i portieri d'Italia e giornata dopo giornata si mostra infallibile dagli 11 metri. O quasi, ma la perfezione ancora la devono inventare (seppur qualcuno la ricerca, con risultati tragico-patetici). E così, con nonchalance, il Milan vola e lui giganteggia coi piedi per terra. KESSarà mai.
FLOP
Le due squadre più vivaci di questa Serie A si sono annullate a vicenda, producendo uno squallido 0-0. Camomilla domenicale, la gara ha fatto saltare tutte le aspettative: lenta la Roma nel primo tempo e (come al solito) inconsistente il possesso palla del Sassuolo. Meglio i giallorossi nella seconda frazione ma senza Pedro, espulso al 40' per una doppia ammonizione molto discussa. De Zerbi tra i due litiganti è comunque più felice (e ha ragione): la sua squadra si trova in una posizione impensabile e che farà fatica a proteggere, se continuerà con questo fondamentalismo. I neroverdi però hanno tutte le potenzialità per arrivare in Europa League. Ma sulla carta, la rosa del Sassuolo è tanto inferiore a quella della Fiorentina? Nel calcio gli episodi fanno tanto. Ma quello di ieri è stato uno di quegli episodi di metà stagione insopportabili alla vista e che speri finiscano presto. Così la Serie non la guarda nessuno. E che delusione
La Juventus ha vinto il derby per 2-1. Il Torino ha perso il derby per 1-2. Sembrano la stessa frase, ma solo una è vera ed è la seconda: i granata hanno ad un certo punto giocato all'harakiri e hanno deciso di prendere due goal identici su due cross di Cuadrado, fatti apposta per muovere la difesa a zona sugli sviluppi di un calcio d'angolo. E così, McKennie e Bonucci sono passati per vincitori, ma in realtà la squadra di Pirlo è stata poca cosa dall'inizio alla fine. Nel primo tempo il Torino avrebbe potuto segnare almeno un'altra volta, ma Zaza invece di tirare ha telefonato a Szczesny - "Pronto? Sta arrivando la palla!" "Ok Simone, l'ho presa, ti ringrazio" -. Lungi da chi scrive volersi accanire contro la squadra di Giampaolo, ma serve una svolta nella testa, o altrimenti si rischia la B senza scherzare. Banalmente Tori-NO.
Decima giornata, non solo Top&Flop: il goal più bello secondo CN1926IT
A cura di Mattia Fele
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