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Top&Flop 12ª giornata: Gattuso vince lo stesso, Destro riemerge. Ronaldo inguardabile

(Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)

Anche al termine di questo turno infrasettimanale ci ritroviamo in occasione della nuova rubrica di Calcionapoli1926.it, dedicata ai protagonisti Top&Flop di ogni giornata della Serie A. CLICCA QUI PER RESTARE SEMPRE AGGIORNATO SUL NAPOLI...

Mattia Fele

Anche al termine di questo turno infrasettimanale ci ritroviamo in occasione della nuova rubrica di Calcionapoli1926.it, dedicata ai protagonisti Top&Flop di ogni giornata della Serie A.

Top&Flop 11ª giornata di Serie A

(Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)

TOP

  • GENNARO IVAN GATTUSO

  • L'Inter ha sconfitto il Napoli per 1-0 con rigore di Romelu Lukaku segnato qualche minuto dopo il 70'. Tolto questo, è il Napoli a meritare il plauso e specie il suo allenatore. La mossa iniziale di alzare in fascia Mario Rui e di costruire a tre dietro (avrà aiutato guardare la Real Sociedad farlo in Europa League, ndr) ha fruttato nel primo tempo un dominio territoriale e qualche potenziale occasione in ripartenza. In più, in fase di non possesso lo schermo che impediva ai centrocampisti di Conte di raggiungere Lautaro e Lukaku era pressoché perfetto. Uno schema quello di Gattuso che rischia di mettere in difficoltà l'Inter nelle prossime uscite, se si considera che nel calcio di oggi tutti studiano tutti e che questo atteggiamento azzurro potrebbe essere preso da esempio. Nei fatti del campo l'Inter è stata annullata. Resta però per entrambe (più per il Napoli, che ha perso) l'amarezza di non aver tentato di giocare a viso aperto, la qual cosa fa la differenza tra la Serie A e la Premier League. Noi pensiamo sempre prima a non perdere. A Sky, a fine gara il tecnico del Napoli si è lasciato andare ad uno sfogo non per forza condivisibile e politicamente corretto ma umano, vero. E il calcio è fatto di persone, non di fantocci simbolici.

  • SAMIR HANDANOVIC

  • Dal 70' in poi, dopo aver parato una conclusione inaspettata di tacco al volo di Lorenzo Insigne (poi espulso), il portiere sloveno ci ha ricordato di essere ancora attivo e vigile tra i pali. O meglio, difficile da superare. Le milanesi in questo sono fortunate: hanno i due migliori portieri della Serie A. Non ce ne voglia Szczęsny, ma Handanovic ieri sera è stato il quid in più che ha permesso all'Inter di non pareggiare una partita che senza rigore avrebbe perso. Quando si dice che difendere è attaccare: senza di lui Conte avrebbe perso punti preziosi. Impossibile da criticare, veloce nelle letture e con un futuro da giornalista. Le sue interviste sono sempre lucide, la sua percezione anche subito dopo la fine della gara è intelligente e dimostra una grande equità nel giudizio. Ed è interista: Sky lo assumerà subito.

  • MATTIA DESTRO

  • Come non premiare un giocatore che non segnava in Serie A una doppietta dal dicembre 2017 pur essendo sempre presente nelle distinte delle squadre dove ha giocato, spesso da titolare. Per un attaccante, tre anni di digiuno sono tanti. Resta la sua pochezza in termini fisici e tecnici ma non gli è mai mancata la voglia di incidere, non ha mai smesso di crederci e grazie a lui Maran potrà aggiungere un altro vanto alla sua lunga lista: ha fermato la prima in classifica (che fa solo 2-2, tra l'altro: è il terzo ndr) e può stare tranquillo per almeno tre giorni. Nella prossima partita a Benevento Destro potrebbe tornare il fantasma di sempre o esplodere in un gran periodo di forma. Resta però un giocatore alquanto incomprensibile: Sinistro.

    FLOP

    CROTONE, ITALY - OCTOBER 17: general view of the official ball before the Serie A match between FC Crotone and Juventus at Stadio Comunale Ezio Scida on October 17, 2020 in Crotone, Italy. (Photo by Getty Images/Getty Images)

  • MASSA E DOVERI

  • Pessima direzione di entrambi gli arbitri. Il primo ha condizionato fortemente la gara di San Siro e non solo con l'espulsione di Lorenzo Insigne, discutibile in senso dottrinale ma giusta da un punto di vista del regolamento, quanto più con le scelte e la gestione durante la gara. Arbitrare all'inglese non significa non arbitrare. Lasciar correre non significa non vedere. Peggio ancora fa Doveri a Torino. Il rigore fischiato a Chiesa è patetico, non ha niente a che fare con il calcio giocato. Rigore televisivo, che il VAR non può assolutamente lasciare come se nulla fosse. E la Juventus ha il terzo rigore in due partite, risultato surreale per una squadra che però comunque ha il maggior possesso palla nella metà campo avversaria di tutta la Serie A. Rizzoli farebbe bene a fermarli entrambi, nonostante come valori siano due dei migliori arbitri italiani in circolazione. Ma la personalità non deve divenire egocentrismo mai, specie quando si è in posizione di decidere per gli altri, anzi.

  • CRISTIANO RONALDO

  • Cristiano Ronaldo non ha fatto nulla di lontanamente vicino ad una giocata di qualità nella gara tra Juventus e Atalanta giocata mercoledì pomeriggio alle 18.30. Non solo il rigore sbagliato, ma zero rifornimenti, pochi scatti, zero tiri. La stanchezza si fa sentire anche per lui (ed è giusto), e magari se la Juventus avesse giocato contro lo Spezia Pirlo lo avrebbe risparmiato. Ma allora smettiamo di chiamarlo macchina perfetta: è un uomo come gli altri che si è fatto da solo (chapeau, per questo) ma non è Spiderman. Quello è Messi. Ciò detto, per come è fatto il portoghese nella prossima gara della Juventus potrebbe segnarne 3 e chiudere la bocca a tutti. Ma la sfida è il bello della polemica.

    A cura di Mattia Fele 

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