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PUNTI DI SVISTA – No alle multiproprietà, De Laurentiis al bivio: vendere Napoli o Bari?

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Aurelio De Laurentiis, proprietario del Napoli e del Bari (gestito dal figlio) è davanti ad un bivio: vendere gli azzurri o i pugliesi?

Redazione

In Italia 60 milioni di CT, il calcio da sempre unisce e divide l'opinione pubblica. Noi di Calcionapoli1926.it commenteremo una notizia, un fatto o un accadimento visto da prospettive opposte, con Giuseppe Canetti e Tony Sarnataro.

Aurelio De Laurentiis, proprietario del Napoli e del Bari (gestito dal figlio) è davanti ad un bivio. Infatti nelle ultime settimane, dopo la promozione dei pugliesi dalla C alla B, c'è stato il ricorso per rendere possibili le multiproprietà nel mondo del calcio. Dal 2024, infatti, non saranno possibili in nessuna serie professionistica. E quindi la famiglia De Laurentiis non potrà avere entrambe le società. Dunque, il patron azzurro si troverà di fronte un bivio. Cedere il Napoli o il Bari? E perché?

Pensiero Canetti: a De Laurentiis converrebbe cedere il Napoli

de laurentiis napoli

Innanzitutto una premessa: il ragionamento che vi verrà proposto segue una logica puramente imprenditoriale, che non vuole entrare nel merito della gestione societaria. Detto questo, secondo chi vi scrive, ad Aurelio De Laurentiis converrebbe vendere il Napoli, e non il Bari.

Ciò perché, oramai, il Napoli è arrivato al massimo delle sue potenzialità. Quella azzurra è una squadra che da tredici anni consecutivi frequenta l'Europa, di tanto in tanto lotta per lo scudetto (magari presto lo otterrà) e vince qualche coppa nazionale, tuttavia ad oggi non può fare di più. Per motivi ovviamente legati al brand e soprattutto ai soldi. Rendiamoci conto, il Napoli non è il Barcellona, il Real Madrid o il Manchester United.

E allora, seguendo la logica imprenditoriale che ha sempre contraddistinto il presidente partenopeo, quando vendere se non ora? Nel futuro prossimo, considerata la crisi e l'andazzo generale del mondo del pallone, il valore del club nel migliore dei casi resterà uguale. Ma è più probabile che diminuirà, ed è quasi impossibile che crescerà.

Essendo costretto a fare una scelta, De Laurentiis potrebbe vendere la squadra azzurra ricavandone un somma cospicua. Somma che, in piccola parte, potrebbe reinvestire sulla compagine pugliese per tentare di ripetere la magia fatta all'ombra del Vesuvio.

Pensiero Sarnataro: risposta scontata, vendere il Bari

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Il problema delle multiproprietà è vecchio almeno una decina di anni, cioè da quando Lotito comprò la Salernitana. Il patron biancoceleste è uscito dal giro con onore e stima, portando i campani in serie A e poi vendendola ad Iervolino (seppur con qualche difficoltà). Adesso la "patata bollente" è passata nelle mani della famiglia De Laurentiis, con il Bari. Unico imprenditore a seguire la linea lotitiana, a differenza di altri che preferiscono investire nelle squadre B.

Due righe sulla questione multiproprietà: secondo chi vi scrive è una vergogna non poterle avere. La regola di vendere una delle due quando ci si ritrova nella stessa categoria andava più che bene. Non averne in categorie differenti sembra un abuso di potere da parte della Federazione. Molto meglio investire in piazze, campanili satelliti (che hanno una loro storia e tradizione) che avere delle squadre B nelle serie minori solo per togliere il posto a qualche gloriosa piazza provinciale. E fare poco audience e spettatori allo stadio. Tira molto più un Juve B-Avellino o un Bari/Salernitana-Avellino? Giusto per farvi due esempi concreti. Ecco, penso che non ci sia bisogno che aggiunga la risposta.

Detto questo, sembra scontato che De Laurentiis, se messo alle strette, debba vendere il Bari. La soluzione più ovvia e logica. Il club pugliese era solo un'opzione secondaria, una squadra satellite per l'appunto. Ma non rappresenta la centralità del progetto della famiglia della Filmauro. I maggiori investimenti sono tutti sul Napoli ed è chiaro e logico che si proseguirà così, vendendo il Bari. Vendere il Napoli sarebbe fantascienza, fantacalcio oltre che poco logico. Non avverrà mai.

Anche perché vendere il Napoli significherebbe mettere in grossa difficoltà un club come quello azzurro. E se non ci sono acquirenti? Si rischia di fare la fine della Salernitana, salvata da Iervolino nell'ultimo secondo dell'ultimo giorno disponibile. Ovviamente l'augurio è che questo non capiti al Bari, ma mettere una data di scadenza con aut aut è sempre un grosso rischio. Anche perché poi, in caso di acquirente trovato di fretta e furia, sai quello che lasci ma non sai quello che trovi. 

Caro lettore, dopo aver letto l’articolo, sei d’accordo con Canetti, Sarnataro o hanno preso una SVISTA entrambi?

A cura di GIUSEPPE CANETTI e TONY SARNATARO

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