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Di Canio fece impazzire Baresi: e il Napoli tornò grande per un giorno

di canio napoli
L'attaccante azzurro da posizione defilata superò il portiere rossonero, dopo una serie di dribbling, con un tiro che fece venire venire giù il San Paolo
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Domenica alle 15.00 il Napoli di Garcia ospiterà il Milan di Pioli al Maradona per una grande classica del calcio italiano, gara valida per la decima giornata di Serie A. Gli azzurri sono reduci da tre sconfitte consecutive fra le mura amiche contro i rossoneri in campionato e non vincono addirittura dall'agosto 2018 grazie alla rimonta firmata Zielinski, dopo che i partenopei erano sotto 0-2, per poi portare a casa i tre punti grazie al 3-2 finale.

Napoli-Milan 1993-1994, quando Di Canio fece venire giù il San Paolo

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Questa sfida è stata una classica da scudetto verso la fine degli anni 80. Napoli e Milan hanno battagliato per il tricolore nel 1988 e nel 1990 dividendosi uno scudetto a testa, in seguito a grandi rimonte. Nell'88 gli azzurri sprecarono un vantaggio record sui rossoneri e si gettarono via nello scontro diretto del maggio 1988 perdendo 2-3 e lasciando via libera al Milan. Anche nel 1990 il diavolo riuscì a rimontare il ciuccio, ma il Milan crollò a Verona a una giornata dalla fine e spianò la strada al Napoli per la conquista del suo secondo (finalmente non più ultimo) scudetto. Dopo la vittoria del tricolore sono seguiti anni di anonimato per gli azzurri, i quali non sono più riusciti ad avvicinarsi al successo finale. Addirittura nel novembre 1992, il Napoli subì la peggiore sconfitta in casa contro il Milan: un 1-5 che non ammise repliche. Il diavolo allenato da Capello dominava in Italia e in Europa e il ciuccio fu letteralmente travolto da quell'uragano. Nella stagione successiva arrivò un giovane tecnico proveniente dall'Atalanta, reduce da un ottimo ottavo posto per l'epoca, e destinato a fare grandi cose: Marcello Lippi. L'allenatore, poi campione del mondo nel 2006 con l'Italia, plasmò un buon Napoli nonostante le dolorose cessioni di Careca, Zola, Crippa e Galli. Ebbe la grande intuizione di lanciare i giovani Taglialatela tra i pali, Fabio Cannavaro al centro della difesa e Fabio Pecchia a centrocampo. Davanti restò il terminale offensivo Daniel Fonseca e il giovane attaccante Paolo Di Canio, grande protagonista del match contro il Milan il 27 marzo 1994. Fu una partita molto tirata e che sembrava destinata allo 0-0, un risultato che poteva andare anche bene a entrambe le squadre nell'era dei due punti per la vittoria. Ma il numero 7 azzurro non fu di quest'avviso. Al minuto 79 Di Canio si trovò da solo contro Panucci e Baresi. L’attaccante azzurro entrò in area e provò a ubriacare i due difensori con i suoi consueti dribbling. Il capitano rossonero però si staccò dalla marcatura, andando coprire il centro dell’area dove però non c’era nessuno. A quel punto Di Canio riuscì a trovare lo spazio per tirare e di sinistro, da posizione defilata, superò il portiere Sebastiano Rossi con un tiro a mezza altezza che fece venire letteralmente venire giù il San Paolo. Gli azzurri tornarono alla vittoria contro i rossoneri dopo quattro anni e si lanciarono verso la conquista di un posto in Coppa Uefa che mancava dal 1989, grazie al sesto posto finale in campionato a quota 36. Lo scudetto fu vinto proprio dai rossoneri, ultimo dell'era dei due punti per la vittoria.


A cura di Domenico D'Ausilio

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