La cronaca di quel match
—Tutti pensavano a questo epilogo visto che le squadre del Centro-Sud venivano regolarmente battute dagli squadroni del Nord. Al Filadelfia tutto fila liscio e il Torino è già avanti 5-1 al duplice fischio finale, mentre la Juventus non sfonda a Napoli, inchiodata sullo 0-0. Lo stadio della Liberazione, gremito in ogni ordine di posto, forse più pieno della sua reale capienza, con le persone assiepate anche sui balconi e i tetti circostanti, che non vogliono perdersi questo evento. Fuori dal campo, a cercare di mantenere l'ordine pubblico, carabinieri a cavallo armati di sciabole sguainate. Al 58° accadde l'inverosimile, l'ala azzurra Umberto Busani portò in vantaggio il Napoli tra il tripudio generale e ragazzini che cercavano di sfondare i cancelli per invadere il campo, contenuti a fatica dai carabinieri presenti all'interno dell'impianto. Il vantaggio durò cinque minuti. Il più grande goleador della storia della Serie A, Silvio Piola, pareggiò. Ma quella rete servì a poco ai bianconeri. La Juve attaccò a testa bassa ma non riuscì a segnare ancora: la partita finì, dunque, 1-1. E per effetto del 9-1 dei granata alla Pro Livorno, il Grande Torino si cucì sul petto il suo terzo scudetto (il secondo consecutivo se non si considera il periodo di pausa dovuto al secondo conflitto mondiale), per la felicità del pubblico napoletano, nella speranza che sarà contento del risultato di Napoli-Juventus anche sabato sera.
A cura di Domenico D'Ausilio
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