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Quando Zola col Genoa fece il Maradona (con la 11) e spianò la strada per lo scudetto

napoli amarcord
Era il 4 marzo 1990 e gli azzurri erano chiamati alla vittoria per non perdere contatto dal Milan di Sacchi
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Sabato alle 15.00 al Maradona si affrontano Napoli e Genoa, due squadre legate in passato da un gemellaggio durato quasi 40 anni, gara valida per la sesta giornata del girone di ritorno del campionato di Serie A. Tutto iniziò nel match dell'ultima giornata del torneo 1981-1982: ai grifoni bastava un punto per salvarsi dall'inferno della B, mentre gli azzurri erano già abbondantemente fuori da ogni obiettivo (ma il quarto posto in seguito bastò per la qualificazione Uefa a causa del ritiro degli albanesi del Flamurtari). Il Genoa riuscì ad ottenere il punto che gli serviva grazie al gol di Faccenda a cinque minuti dalla fine che spedì il Milan nel campionato cadetto per la seconda volta nella storia. Grazie a quella rete nacque un bel gemellaggio tra le due tifoserie, rinsaldato dalla contemporanea promozione in Serie A nel 2007 nel match terminato a reti bianche al Ferraris, ma che oggi non esiste più.

Napoli-Genoa 1990, quando Zola tenne in vita gli azzurri per il secondo scudetto

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Un altro match molto importante, ma che non tutti ricordano, è quello del 4 marzo 1990. Al San Paolo, il Napoli ospita il Genoa nella gara valida per la 27a giornata con gli azzurri che rincorrono il Milan, in testa con 2 punti di vantaggio. Dopo il sorpasso operato dal Diavolo Rossonero la settimana precedente, grazie alla contemporanea sconfitta azzurra a Milano con l'Inter per 3-1 e la goleada rossonera a Roma contro i giallorossi per 0-4), l'aria che si respira in città è molto pesante. Tornano i fantasmi di un altro scudetto perso nelle ultime battute del campionato come quello del 1988, sempre ad opera del Milan. La squadra azzurra è anche priva del suo numero 10, Diego Armando Maradona, e il pubblico del San Paolo inizia a fischiare i propri beniamini perché il risultato non si sblocca e il gioco latita. Il primo tempo si conclude con uno scialbo 0-0, ma per fortuna anche il Milan conclude con lo stesso risultato la prima frazione di gioco a San Siro contro un agguerrito Ascoli. Ad inizio ripresa cambia tutto. Francini sblocca il risultato in mischia per gli azzurri e i marchigiani passano inaspettatamente in vantaggio a Milano con Cvetkovic. Ora le due squadre sono di nuovo appaiate in classifica. Ma i rossoneri non ci stanno e in una dozzina di minuti ribaltano il risultato con Stroppa e Tassotti e battono l'Ascoli. Al San Paolo, a dieci minuti dal termine arriva la doccia gelata. Il Genoa, ridotto in 10 per l'espulsione di Ruotolo al 52°, riesce a pareggiare con un eurogol di Paz e inguaia il Napoli, che passa da 0 a -3 punti di distanza dal Milan in 35 minuti. Ma il 1990 è l'anno del Napoli e Gianfranco Zola, il giovane attaccante sardo acquistato dalla Torres in Serie C, veste lui i panni di Maradona (anche se in quel match vestì una insolita maglia numero 11, la 10 toccò a Mauro) e con un gol in semirovesciata in area batte Braglia e fa esplodere in San Paolo. Anticipando la zona Mazzarri di 20 anni. La distanza dal Milan resta invariata a 7 giornate dalla fine del campionato. Tutti sappiamo come finì il campionato 1989/90: gli azzurri operarono il sorpasso scudetto alla penultima giornata con la contemporanea vittoria a Bologna per 2-4 e l'inopinata sconfitta rossonera per 2-1 nella Fatal Verona. Il Genoa, invece, riuscì a salvarsi grazie all'undicesimo posto con 29 punti.


A cura di Domenico D'Ausilio

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