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Quando Taglialatela ipnotizzò Roby Baggio e fermò il Milan dello scudetto

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Il pareggio a reti bianche del 10 dicembre 1995 ha il sapore di un vero miracolo per gli azzurri di Boskov
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Domenica alle 20.45 a San Siro si affrontano Milan e Napoli, una delle classiche del calcio italiano, gara valida per la quinta giornata del girone di ritorno del campionato di Serie A. Entrambe le squadre hanno storici motivi per fare bene. I rossoneri non battono gli azzurri al Meazza in Serie A da addirittura quasi dieci anni: dal 2-0 del dicembre 2014, mentre gli azzurri non segnano da quattro match di fila fuori casa in campionato. Se non dovessero trovare la via del gol eguaglierebbero un primato negativo del 1979. Storicamente San Siro, sponda rossonera, non è mai stato un campo facile da espugnare: ma dal 2013 (da quando il Napoli è tornato alla vittoria a Milano dopo 27 anni con Benitez in panchina) ha perso una sola volta. Dunque, mister Mazzarri è ancora alla ricerca della prima vittoria sulla panchina del Napoli contro il Milan a San Siro.

Milan-Napoli 1995, quando Taglialatela ipnotizzò Roby Baggio

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Dal 1986 al 2013 il Napoli non ha mai espugnato la sponda rossonera di San Siro. Negli anni 90, quelli immediatamente post Maradona, fu davvero durissima per gli azzurri contro il Milan prima di Sacchi e poi di Capello. Il pareggio a reti bianche del 10 dicembre 1995 ha il sapore di un vero miracolo per gli azzurri, i quali riuscirono a sventare ogni attacco del Milan, vice-campione d'Europa, che voleva tornare sul tetto d'Italia dopo la vittoria della Juve nella stagione precedente dopo nove anni di digiuno. A guidare il Napoli c'era Vujadin Boskov, vecchio volpone della panchina, già campione d'Italia con la Sampdoria di Mancini e Vialli nel 1991. Il tecnico serbo nella stagione precedente aveva già risollevato il Napoli, prendendo il posto di Vincenzo Guerini, tecnico in rampa di lancio dopo aver conquistato la prima storica promozione in Serie A con l'Ancona nel 1992, dopo soltanto sei partite. In quel campionato, furono introdotte due importanti novità: le tre sostituzioni a partita e la numerazione fissa per ogni calciatore. Infatti, in quel match il Divin Codino Roberto Baggio tra le fila del Milan scese in campo con un inusuale numero 18: il 10 fu messo sulle spalle del montenegrino Dejan Savicevic. Gli uomini di Capello le provarono tutte, ma non riuscirono a valicare la diga messa in piedi da Boskov grazie a due difensori sudamericani che successivamente sarebbero passati al Milan: il brasiliano André Cruz e l'argentino Roberto Ayala. Ma il vero protagonista del match fu Pino BatmanTaglialatela. L'estremo difensore azzurro era un prodotto del vivaio partenopeo e, nonostante non abbia mai esordito con la maglia della Nazionale, è stato uno dei migliori portieri della Serie A degli anni 90. Ma la sua specialità era quella di neutralizzare i calci di rigore. Ne parò ben 13 su 27 in campionato e quello che neutralizzò a Roberto Baggio in quel match fa parte di quel 48% di tiri dal dischetto sventati. Al 24° il direttore di gara Pellegrino assegnò un rigore per un tocchetto di Cruz su Weah: la sudditanza psicologica aveva un suo peso in certe sfide. Batman si lanciò alla sua destra e salvò il risultato. Baggio non sbagliava un rigore da due anni e mezzo: dal maggio 1993. Era un grande pararigori, Pino. Studiava i tiratori scelti delle altre squadre, segnandone le caratteristiche su un quaderno. Il match terminò 0-0 e per il Napoli fu un punto d'oro. Gli azzurri riuscirono a portare a casa una tranquilla salvezza, arrivando decimi in compagnia di Cagliari e Udinese a quota 41. I rossoneri, invece, tornarono sul tetto d'Italia conquistando 73 punti, 8 in più della Juve.


A cura di Domenico D'Ausilio

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