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Il ritorno di Mazzarri a Napoli per la prima volta da ex… e fu travolto da gol ed emozioni

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Quella del 15 dicembre 2013 non poteva essere una partita come le altre per il tecnico toscano
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Walter Mazzarri domenica alle 20.45 contro l'Inter farà il suo esordio da tecnico del Napoli al Maradona. Sì, perché nel 2013, quando allenò per l'ultima volta gli azzurri, si chiamava ancora stadio San Paolo. L'allenatore toscano cerca la seconda vittoria consecutiva dopo il successo a Bergamo contro l'Atalanta al Gewiss Stadium che ha permesso agli azzurri di staccare gli orobici di 4 punti in classifica e di blindare la quarta posizione, valida per la qualificazione in Champions. Mazzarri ha allenato i nerazzurri nella stagione 2013-2014, la prima dopo quattro consecutive all'ombra del Vesuvio. Si tratta, dunque, di un match speciale come quello del 15 dicembre 2013, la prima da avversario al San Paolo.

Napoli-Inter 2013, la prima di Mazzarri al San Paolo da avversario

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Walter Mazzarri approdò all'Inter dopo quattro anni al Napoli e fu sostituito dal tecnico spagnolo Rafa Benitez, il quale attuò la prima grande rivoluzione nella squadra azzurra con tantissimi acquisti nel calciomercato estivo, i quali si sarebbero rivelati fondamentali per i successivi successi del Napoli. Parliamo di Higuain, Mertens, Albiol e Reina. Furono ceduti alcuni pilastri mazzarriani come Campagnaro (che seguì il tecnico all'Inter), Cavani e De Sanctis. Quella del 15 dicembre 2013 non poteva essere una partita come le altre per il tecnico toscano, che fu accolto dagli applausi del pubblico napoletano, ma anche da qualche fischio. Indimenticabile lo striscione della Curva B: "Mazzarri, senza inchiostro sei stato l'autore di un film tenace ed emozionante... da chi il finale ha capito oggi sei ancora applaudito".


Però la sua Inter non era nemmeno lontana parente di quella che oggi è in testa al campionato e, infatti, il risultato fu impietoso. Il Napoli asfaltò l'Inter mazzarriana con un inappellabile 4-2, che avrebbe potuto essere anche 5-2 se il solito Handanovic non avesse parato un rigore dell'altro ex Pandev in pieno recupero. Gara non adatta ai deboli di cuore al San Paolo, dunque, dove il Napoli passa in vantaggio dopo neanche 10 minuti con un gran sinistro al volo di Higuain da dentro l’area. L'Inter reagisce e pareggia al 35' con Cambiasso, complice una dormita colossale di mezza difesa partenopea. L’1-1 dura, però, appena quattro minuti perché i padroni di casa infilano un uno-due micidiale con Mertens e Dzemaili che fa esplodere il San Paolo. In pieno recupero nuova dormita in area azzurra e Nagatomo trasforma su assist di Guarin. Nella ripresa l'espulsione di Alvarez spezza l'equilibrio. Sotto di un gol e con un uomo in meno, l’Inter non rinuncia comunque ad attaccare, ma all'81 è costretta ad arrendersi a causa della più classica azione della premiata ditta Insigne-Callejon: cross di Lorenzo e tap-in dello spagnolo.

A fine stagione il Napoli di Benitez arrivò terzo eguagliando il record di punti, stabilito proprio da Mazzarri la stagione precedente (78), mentre l'Inter di Mazzarri fallì la qualificazione alla Champions con un quinto posto a -18 dagli azzurri, che valse comunque l'accesso all'Europa League, ma la riconferma a Mazzarri. Ma, dopo il pareggio casalingo contro il Verona (2-2) e con la squadra al nono posto in classifica, venne esonerato per la prima volta in carriera, per far posto al rientrante Roberto Mancini.

A cura di Domenico D'Ausilio

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