Domani il Napoli affronterà l'Atalanta di Robin Gosens al "Maradona", nell'andata delle semifinali di Coppa Italia. Una squadra molto temibile quella di Gasperini che se in serata è capace di vincere contro tutti. Basti pensare alle vittorie di Milano contro la capolista e addirittura a Liverpool in Champions, due successi senza appelli 0-3 e 0-2. Il problema è la discontinuità, cosa che accade troppo spesso. E infatti gli orobici sono reduci da una sconfitta casalinga contro la Lazio.
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LO SPAURACCHIO – Gosens è riposato e segna come un bomber: il pericolo arriva dagli esterni
Domani il Napoli affronterà l'Atalanta al "Maradona", nell'andata delle semifinali di Coppa Italia. Una squadra molto temibile quella di Gasperini
Atalanta, Gosens è una spina nel fianco
Chi temere maggiormente? Scegliere un solo giocatore quando nel tuo roster hai gente come Ilicic, Zapata, Muriel, Hateboer, Freuler è obiettivamente difficile. Come se non bastasse che il vero artefice del "miracolo" Atalanta (squadra medio-bassa portata ormai stabilmente ai vertici del calcio italiano) è Gasperini. E' lui ad aver dato gioco, intensità, risultati, spirito di gruppo. La prova è come l'uscita del calciatore più rappresentativo, Gomez, non abbia cambiato la prolifica situazione in casa bergamasca. Ma a dover indicare un solo pericolo, per questa semifinale d'andata, indichiamo Robin Gosens. Il perché è presto detto: è un esterno fortissimo, tra i top del campionato, se non il migliore in assoluto. E' un attaccante aggiunto, segna come un bomber e fa numeri importanti. Soprattutto in velocità è micidiale, non conosce limiti e se punta sono dolori per tutti. Bisognerà arginarlo in qualche modo, è un martello per 90'. Inoltre, particolare non da poco, è fresco e riposato. Infatti domenica era squalificato in campionato e non ha giocato contro la Lazio. Gara tra l'altro persa dall'Atalanta proprio sulle fasce, la sua assenza si è sentita. Gattuso dovrà trovargli un rimedio dunque, arginare Gosens significherebbe già essere ad un buon punto di partenza.
di Tony Sarnataro
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