Napoli, insomma, con strategia e sistema troppo rigidi per poter mettere in difficoltà i rossoneri.
Secondo tempo cambio modulo col 4231 con Raspadori dietro Simeone e Napoli soprattutto più sciolto mentalmente e feroce nell’atteggiamento. Il baricentro diventa più alto, alzando anche la linea di pressing per non lasciare manovrare liberamente il Milan, accettando l’1v1 dietro. In questo modo, il possesso del Milan si ritrova ingolfato da continui raddoppi. Lo sviluppo del Napoli ritrova fluidità grazie anche agli attacchi della profondità di Simeone che aiutano a rilegare il gioco Raspadori tra le linee, allungando la linea difensiva milanista e riuscendo ad isolare i due esterni, Politano e Kvara. È la catena di destra a mettere in subbuglio il Milan con le continue scorribande di Politano e Di Lorenzo. Il Napoli gioca 30’ del secondo tempo di altissimo livello. Gol proprio di Politano e secondo invece di Raspadori su punizione. Il pareggio addirittura può risultare stretto se si considera l’ultima conclusione di Kvara parata da Maignan. Garcia, comunque, preferisce coprirsi ed inserisce Zanoli per Politano. Sostituzione che fissa il risultato sul pari.
Giudicare una prestazione simile dipende da quale punto di vista la guardi, se dal primo o dal secondo tempo. Piuttosto, sarebbe da valutarne la panoramica prestativa da agosto fino ad oggi e siamo davvero lontani dai livelli che questa squadra, uguale all’anno scorso, tolto il solo Kim e Lozano, ha raggiunto.
Bruno Conte
Mister U17 Sorrento
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