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Fabian Ruiz supercampione, Zielinski no. Ranieri batte Baroni nel derby. Milik, quanta sfortuna!

ex napoli
Il racconto delle gesta di sportivi che, almeno una volta in carriera, hanno difeso i colori azzurri
Alex Iozzi

"Chi ama non dimentica": un motto che, rapportato alla gente di Napoli, vale il doppio. Così come i "forestieri" che abbandonano la città, anche i nativi della fu Partenope fanno fatica a lasciarsi alle spalle qualunque individuo che, nel bene o nel male, abbia fatto parte della storia azzurra. Per tale ragione, grazie a questa rubrica, la redazione di CalcioNapoli1926.it si impegna a mantenere informata la tifoseria campana in merito alle gesta di coloro il cui destino, almeno una volta nel passato, si è incrociato con quello della Società Sportiva Calcio Napoli.

Fabian Ruiz e Zielinski: sogno e incubo calcistico. Doppio scontro tra ex Napoli in Ligue 1 e Serie A. Milik: nuovo (ennesimo) infortunio

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I campionati calcistici del Medio Oriente sono momentaneamente in pausa, ma a regalare spettacolo in terra qatariota e saudita sono i reali creatori del "gioco del pallone", gli europei, con ben due Supercoppe: quella francese e la controparte italiana. Protagonisti due vecchie conoscenze azzurre a cui, purtroppo, è stato riservato un destino agli antipodi: il Paris Saint-Germain sconfigge in extremis (rete siglata al 92° minuto da Ousmane Dembelé) e di misura (1-0 il risultato finale) i rivali dell'AS Monaco nella cornice dello Stadium 974 di Doha; 13° Trophée des Champions conquistato negli oltre 50 anni di storia della società capitolina e altro trofeo aggiunto al proprio palmares da Fabian Ruiz(il 7° con i club). A diverse centinaia di chilometri di distanza, invece, Piotr Zielinski e la squadra con cui attualmente è tesserato, l'FC Internazionale Milano, patiscono un'umiliazione che rimarrà scolpita (con particolare gioia dei "cugini") negli annali: nella notte di Riyadh, all'Al-Awwal Park, i nerazzurri subiscono una rimonta che rimanda la mente di ambedue le tifoserie al 2004; 2-0 per gli uomini di Inzaghi (grazie alle marcature di Lautaro Martinez prima e Mehdi Taremi poi), 2-3 con sigillo al 93° minuto di Tammy Abraham che impacchetta un derby della Madonnina da sogno (con annessa sensazione di estasi) per il Milan e da completo incubo per gli interisti, i quali saranno probabilmente perseguitati mentalmente nelle settimane a venire dalla suddetta disfatta.


Le due Supercoppe rubano la scena, ma Ligue 1 e Serie A non si risparmiano nel primo weekend dell'anno solare 2025: tre tappe nel suolo transalpino (Nizza, Strasburgo e Lione), due nello Stivale (Monza e Torino). Procedendo con ordine, Tanguy Ndombele e Leo Skiri Ostigard, rispettivamente sotto contratto con OGC Nizza e Stade Rennais, prendono parte (il primo mettendo a referto anche un assist in occasione del gol del momentaneo 1-0 firmato "Evann Guessand") ad una battaglia senza esclusione di colpi che termina con un pirotecnico 3-2 in favore de Les Aiglons. Da Nizza ci spostiamo (come preannunciato poc'anzi) a Strasburgo, laddove il team padrone di casa strapazza con un netto 3-1 l'Auxerre, rendendo vana la 7ª rete stagionale dell'ivoriano Hamed Junior Traoré. Infine, 12° KO (nell'arco di appena sei mesi) per il Montpellier Herault Sport Club (nella cui difesa titolare figura Nikola Maksimovic): 1-0 incassato nel rettangolo verde del Groupama Stadium (casa dell'Olympique Lyonnais), complice uno sfortunato autogol del classe '04 Khalil Fayad e calvario dell'ultima posizione in classifica (a quota 9 punti) che prosegue per Le Petit Chelil.

Terminato il tour in Francia, la nostra breve avventura compie un (ancor più rapido) trasloco di chiusura in Italia. Come a Nizza, anche a Monza si verifica un intrigante scenario di scontro tra ex Napoli: da un lato Andrea Petagna, centravanti in forza alla formazione brianzola, dall'altro Sebastiano Luperto e Leonardo Pavoletti, compagni di squadra al Cagliari. A prelevare, in un incontro dominato dalla tensione, sono gli ospiti: 1-2 l'esito conclusivo dell'incontro. Un successo che consente agli uomini di mister Nicola di chiudere il girone d'andata al di fuori della zona retrocessione e che, di conseguenza, condanna i lombardi a conservare l'appellativo di "fanalino di coda", situazione che è il frutto di appena 10 punti totalizzati da agosto a oggi. A concludere questo maxi-viaggio tra due nazioni è, sciaguratamente, una storia riassumibile con il termine "tragicomico": Arkadiusz Milik, oggi facente parte dell'organico a disposizione di Thiago Motta alla Juventus e fermo ai box da giugno scorso a causa di un doppio intervento al ginocchio, ha dovuto rimandare il proprio rientro in campo, stimato per una delle due semifinali della già citata Supercoppa Italiana con i futuri vincitori del Milan. Nuovo infortunio, stavolta al polpaccio, che si traduce in (almeno) quindici ulteriori giorni di stop.

Serie C: Inglese non basta al Catania, El Kaddouri spaventa Dossena e la S.P.A.L. Callejon e Mertens: weekend agli antipodi

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Abbandoniamo la massima lega italiana, ma non le categorie inferiori del sistema. È un fine settimana deludente in Serie C sia per Roberto Inglese che per Omar El Kaddouri: il primo (acquistato dal presidente De Laurentiis e soci nel luglio 2017 e mai fatto esordire in gare ufficiali con la maglia partenopea), ormai portatore della bandiera e dello status di "bomber di cadetteria", fa registrare l'11° gol della sua stagione, ma crolla, assieme a tutto il Catania, dinanzi allo strapotere del Benevento capolista: 3-2 in favore degli Stregoni al triplice fischio del direttore di gara. Il secondo, invece, si rende artefice di un disastro nel mezzogiorno della domenica appena passata agli archivi: doppia ammonizione e conseguente espulsione rimediata nel giro di 41 minuti contro il Perugia. Una follia, quella del centrocampista marocchino, che pone la partita in salita per la sua SPAL, la quale, guidata dallo spirito di sacrificato inculcatogli da un altro volto noto agli abitanti di Partenope (e che, in data odierna, occupa il ruolo di allenatore del club), ovvero Andrea Dossena, esce indenne dallo Stadio Paolo Mazza: soltanto un pareggio dal risultato di 1-1 al termine dei 90' regolamentari.

Non va meglio il sabato sera di José Maria Callejon: tra i rappresentati dal 1' del Marbella FC (compagine militante in Primera Federacion), viene eliminato ai sedicesimi di finale di Copa del Rey per mano dell'Atletico Madrid; fatale una marcatura di Antoine Griezmann al 16' del primo tempo. Presente sempre più radioso, al contrario, per l'eterno Dries Mertens: assist (13° stagionale) per la rete (del definitivo 2-1) a nome di Yunus Akgun che regala gli ennesimi tre punti del campionato di un Galatasaray in vetta alla Super Lig(oltre che imbattuto) e che consolidano l'ingente distacco di otto punti con il Fenerbahce targato "José Mourinho" (2° in graduatoria a quota 39).

Ranieri surclassa Baroni: la Capitale è giallorossa. "Manita" per il Marsiglia di De Zerbi. Ancelotti riconquista la vetta de LaLiga al 96'!

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Concludiamo (come di consueto) con il capitolo relativo agli allenatori, inaugurandolo con l'incontro di cartello della 19ª giornata di Serie A: il derby della Capitale. La Roma, resuscitata dall'encomiabile lavoro effettuato sulle menti dei calciatori da parte di "Sir" Claudio Ranieri (profilo passato per le pendici del Vesuvio, in qualità di allenatore, tra l'estate del 1991 e l'autunno del 1992), si aggiudica la stracittadina affossando, per la completa durata del match, i "cugini" della Lazio, sulla cui panchina siede Marco Baroni (ricordato dai cuori napoletani di vecchia data come l'autore del gol, con cui punì proprio i capitolini, che ha consegnato agli abitanti della patria del Vesuvio il secondo Scudetto della propria centenaria storia): il tabellone dello Stadio Olimpico riporta "2-0", gentil cortesia di capitan Pellegrini e di Alexis Saelemaekers.

Festeggia anche Roberto De Zerbi, che durante il più recente trimestre estivo ha selezionato la nuova creatura da plasmare a proprio piacimento: l'Olympique Marsiglia. "Manita" ai danni del Le Havre (per l'esattezza, 5-1), 33 punti messi in cascina in 16 giornate di Ligue 1 e distanza mantenuta "soltanto" ad un -7 dal Paris-Saint Germain primo in classifica. Mette un punto di fine su questa puntata della rubrica un altro "signore del calcio": Carlo Ancelotti. Proprio come se stesso, il Real Madrid è duro a morire: vittoria per 1-2 al 96' (opera di Jude Bellingham) nel recupero della 12ª giornata de LaLiga a discapito di un Valencia ingabbiato in una crisi psicofisica (19° posto in graduatoria con soli 12 punti) e cima più alta di Spagna agguantata (al netto di un Atletico Madrid con una partita in meno e, avendo i Colchoneros racimolato finora un totale di 41 punti, virtualmente primo a +1 dai parenti di primo grado).

A cura di Alex Iozzi

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