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Quando il Napoli giocò in casa all’Olimpico: gli 80mila cuori azzurri sconfissero il Torino

amarcord napoli
Era l'11 gennaio 1975, le due compagini si affrontavano per la gara valida per la 13a giornata del campionato di Serie A
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Alle 20.45 Napoli e Torinoapriranno la 28a giornata di Serie A con l'anticipo del venerdì al Maradona. Gli azzurri di Calzona sono reduci da due vittorie consecutive in campionato, che mancavano da settembre 2023, mentre ai granata di Juric (squalificato, non sarà in panchina al Maradona) il successo manca da tre match (2 pareggi e 1 sconfitta). Napoli-Torino è una delle classiche del calcio italiano, essendo le due compagini tra le più presenti nel massimo campionato italiano. È stata una sfida molto sentita soprattutto negli Anni 70, quando le due compagini lottavano per lo scudetto. Gli azzurri andarono vicinissimi al Tricolore nel 1974/75, mentre i granata lo vinsero nella stagione successiva, mancandolo di un solo punto nel 1976/77 a favore della Juventus.

Amarcord Napoli-Torino 1-0 1975, quando 80mila tifosi azzurri invasero l'Olimpico in campo neutro

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Era l'11 gennaio 1975, Napoli e Torino si affrontavano per la gara valida per la 13a giornata del campionato di Serie A. Gli azzurri furono costretti a giocare due match in campo neutro all'Olimpico a causa delle intemperanze del pubblico del San Paolo con lancio di petardi all’indirizzo del guardalinee che operava sotto i distinti a pochi secondi dalla fine, a risultato ormai compromesso, nel match perso per 2-6 contro la Juventus. Il match si giocò (straordinariamente per l'epoca) di sabato per evitare la contemporaneità con la partita Roma-Sampdoria. Nonostante tutto, i tifosi azzurri non fecero mancare il loro supporto, mettendo in atto uno dei più grandi esodi di massa della storia del calcio italiano. I giornali del Nord stimarono il numero di tifosi di quella partita in 80.000 presenze, una cifra folle per il calcio di oggi. Vale a dire che quella partita, giocata in campo neutro, ebbe più spettatori di tutte le gare di cartello giocate al San Paolo negli ultimi trenta anni. Gli azzurri erano al quarto posto con 14 punti, 2 in meno rispetto al Torino e a 4 dalla Juve capolista. Dunque, questo match era molto importante per le velleità azzurre d'alta classifica. Il Napoli di Vinicio, però, doveva fare a meno di due pedine fondamentali: El GringoClerici e Braglia. Vinicio mandò in campo l'ala Giuseppe Massa con l'insolito numero 9 - che era di Clerici - Ferradini con la 11 di Braglia e Rampanti come ala destra al posto, appunto, di Massa. La mossa si rivelò vincente in quanto gli azzurri vinsero il match proprio grazie al gol del "falso nove" Giuseppe Massa che al 17° della ripresa si avventò come un rapace sul corner calciato da Rampanti, girando in gol con un colpo di testa preciso e approfittando subito dell'espulsione rimediata dal granata Nello Santin. Gli azzurri amministrarono il vantaggio e portano a casa un'importantissima vittoria raggiungendo il Torino al terzo posto con 16 punti. Il Napoli lottò fino alla fine con la Juve per la vittoria dello scudetto, nonostante le due sconfitte negli scontri diretti: il 2-6, suddetto, del San Paolo e il 2-1 al Comunale di Torino con gol di core 'ngratoAltafini. Il Napoli, infatti, chiuse il campionato al secondo posto a sole due lunghezze dai bianconeri, ottenendo il miglior risultato in Serie A per l'epoca.


A cura di Domenico D'Ausilio

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