Zielinski torna a Udine: il suo passato è importante. L’analisi

Torna a casa Zielu. Ma non nella sua Polonia – con la nazionale peraltro ne ha fatte 51 (e 6 gol) - bensì in quel di Udine, lì dove il Piotr calciatore ha cominciato a prendere forma, a liberare il suo notevole potenziale. Il Corriere dello Sport ha ricordato il passato del polacco e ha evidenziato alcuni aspetti.

Anche Zielinski torna a casa

Primissimi passi però nello Zagbie Lubin, poi a 17 anni in Friuli per centomila euro appena e tutte le carte in regola per svoltare. Partendo dalla Primavera, divorandosi i vari step, tanto da riuscire già a debuttare in prima squadra agli inizi di dicembre del 2012. 

Disse di lui Andrea Carnevale, capo scouting bianconero, nonché ex azzurro, subito dopo averlo scovato in Polonia: «Quando feci una prima relazione sul suo conto, scrissi: non si capisce se è un destro o sinistro naturale». Il che, si sa, a livello calcistico è un gran bel complimento, un riconoscimento niente male. Prerogativa piuttosto rara che Zielinski è riuscito a mantenere inalterata nel tempo. Dopo un paio d’annate a “lievitare” a Udine, passò in prestito all’Empoli nel 2014 e fu vera escalation. Arrivarono presenze e gol a grappoli soprattutto nella seconda stagione, raccogliendo i primi speciali frutti dopo essere stato a lezione da maestro Sarri, mentore poi ritrovato a Napoli. 

Quanti ruoli

Piotr è altresì diventato negli anni un “transformer “per antonomasia. Dopo aver giocato - con Sarri e Giampaolo - da mezzala d'un centrocampo a tre, o al limite da trequartista (nel caso fosse previsto), con Ancelotti continua a cambiare ruolo e zona: giostrando da regista, oppure da esterno sull’uno o l’altro lato, persino da sottopunta. Di tutto e di più: ma sarà che poi il tutto e il troppo potrebbero infine guastare? Chissà…