Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, ha commentato nel suo consueto editoriale le parole del Premier Mario Draghi sulla possibilità di spostare in Italia la finale di Euro 2020: da Londra a Roma.
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Zazzaroni: “UEFA e Londra possono far pagare all’Italia le parole di Draghi”
Ivan Zazzaroni ha commentato le parole del Premier Mario Draghi sulla possibilità di spostare in Italia la finale di Euro 2020: da Londra a Roma
Zazzaroni commenta le parole di Draghi sulla finale di Euro 2020 in Italia
"Sostengo che di motivi di preoccupazione dovremmo averne altri, più seri e concreti. In particolare dopo l’intervento del nostro Premier che ha segnalato il sensibile, costante aumento dei contagi in Inghilterra suggerendo di spostare semifinali e finali dell’Europeo da Londra a sedi più sicure. La variante Draghi.
Draghi, che ha messo in notevole difficoltà Gravina, è peraltro spalleggiato dalla Merkel in quella che è stata subito definita una (giusta) campagna contro l’intransigenza di Boris Johnson. Il quale ultimamente è assai vicino al presidente dell’Uefa. Ricordo che proprio Johnson fu il più accanito oppositore della Superlega e, di riflesso, il potente alleato di Ceferin e delle federazioni europee nella battaglia contro i dodici fondatori, poi ridottisi a tre. Aggiungo che l’Inghilterra punta a ospitare una delle prossime edizioni del torneo continentale.
In altri momenti non ci troverei nulla di allarmante. Il guaio è che dopodomani giocheremo l’ottavo con l’Austria proprio a Londra dove è immaginabile che il clima per la nostra delegazione non sarà dei migliori.
In oltre quarant’anni di calcio ne ho viste di tutti i colori, il mestiere mi ha insegnato a diffidare anche degli angeli. Sono cambiato di carattere. Estraendo dalle profondità della memoria, mi auguro perciò che sabato fili tutto liscio e non si consumino vendette sulla pelle di una squadra bella, sana e antirazzista che ha il diritto di vincere o perdere serenamente la sua partita. Per richiamare sull’Italia la benevolenza del destino, potremmo tuttavia sperare nella presenza a Wembley di qualche uligano a piede libero sopravvissuto al mondo ultrà imborghesito e ingentilito: qualcuno che gridasse ai ragazzi di Mancini “camerieri!” e sollecitasse la reazione dei nostri, fino a infilare gli austriaci per andare avanti. Magari favorendo un’ipotetica finale con gli inglesi ai quali servire il piatto forte, una lasagna alla Capello".
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