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(Photo by Luciano Rossi/AS Roma via Getty Images)
Gian Piero Ventura, ex tecnico del Napoli e della Nazionale, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de Il Mattino, soffermandosi su Luciano Spalletti, Aurelio De Laurentiis e la stagione del club azzurro.
"Era uno di quantità che aveva anche dei colpi di qualità. Onestamente quando giocava non pensavo avrebbe fatto l'allenatore. Dopo sì. L'ho capito quando ha iniziato nel settore giovanile dell'Empoli. Aveva voglia di conoscere e di capire. Io ero a Lecce e facevamo telefonate lunghissime durante le quali mi chiedeva di tutto: era voglioso di conoscere. È li che ho capito che aveva il sacro fuoco di volere arrivare. Poi, ovviamente, ci ha messo del suo: ha studiato, si è migliorato e oggi è un allenatore importante".
"Spalletti e De Laurentiis? Hanno due caratteri forti, come è giusto che sia. Ma l'importante è che ci siano obiettivi comuni e programmazione comune. De Laurentiis l'ho conosciuto quando era agli inizi della sua avventura nel mondo del calcio e non conosceva benissimo il meccanismo. Ora sa perfettamente come vanno le cose, quindi direi che è una persona diversa rispetto a quando l'ho conosciuto".
"Napoli è bellissima. Ma è una città a sé e devi dare il tempo a chi viene da fuori per conoscerla. Ha le sue regole e il suo modo di essere. Vivere la città non è facilissimo se sei allenatore o calciatore perché ogni volta che metti piede in strada sei travolto dal calore della gente. Scudetto? Se raggiungi un posto Champions con giornate di anticipo non si può parlare di delusione. Il campionato è stato positivo, poi è chiaro che in un contesto come quello di quest'anno dove nessuno scappa finisci per avere un pizzico di rammarico".
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