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Trombetti: “La santificazione di Giuntoli dimentica due aspetti non secondari”

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Nei giorni scorsi - ed anche in queste ore - si assiste ad una generalizzata malinconia per l'addio del DS. Il professore riporta tutti alla realtà
Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 

Il prof. Guido Trombetti, già Rettore dell'Università Federico II di Napoli, ha dedicato il suo editoriale del martedì, pubblicato come di consueto sulle colonne de il Mattino, alla figura di Cristiano Giuntoli, ex DS azzurro, ora divenuto bianconero.

Trombetti su Giuntoli: "Non dimentichiamo due particolari"

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Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "Alla santificazione di Cristiano Giuntoli, l'avvocato del diavolo opporrebbe una serie di argomenti. In primis il non avere rispettato il contratto che lo legava al Napoli per un altro anno. Per di più intrattenendo da mesi rapporti, per carità certamente leciti, con la più odiata delle rivali (...) Negli ultimi mesi ha avuto "la serenità" per provvedere agli interessi partenopei, per tessere la tela di acquisti e cessioni che proprio in tale periodo viene tessuta? Purtroppo considerare i contratti carta straccia è uno dei più odiosi e diffusi malvezzi del mondo del calcio.


Nel caso avesse, come pure si racconta, seri e rispettabili problemi privati a spingerlo a tornare al nord avrebbe dovuto correttamente (Spalletti docet) prendere un anno sabbatico. La folla dei postulatori inneggia agli acquisti di Kim e Kvara , oltre a Lobotka, che da soli basterebbero per assegnargli l'aureola. Ma l'avvocato del diavolo ricorderebbe Chiriches, Gabriel, Valdifiori, Regini, Pavoletti, Tonelli, Diawara, Rog, Grassi, Younes, Bakayoko (...) E tornando ai giustamente celebrati Kim e Kvara l'avvocato obietterebbe che i successi dello scouting del Napoli si chiamano Micheli e Mantovani che hanno portato qui in passato gente del calibro di Hamsik e Koulibaly".