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Trezeguet: “Conte aveva bisogno di una piazza come Napoli. Vorrà vincere subito”

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Le parole dell'ex attaccante sul tecnico azzurro
Sara Ghezzi

Antoni Conte è il nuovo allenatore del Napoli e avrà un compito molto delicato quello di riscostruire una squadra che lo scorso anno ha fallito dopo la vittoria dello scudetto. Una sfida importante per lui che vuole vincere ad ogni costo, come rivela David Trezeguet, suo compagno alla Juventus, in un'intervista rilasciata ai taccuini de Il Mattino. A seguire le sue parole.

Trezeguet: "Conte aveva bisogno di una piazza come Napoli. Lotterà per lo scudetto"

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È cominciata l’operazione Conte a Napoli. Trezeguet, quale sarà il suo impatto sulla squadra?

«Antonio è un uomo molto particolare. Ha allenato la Juventus, poi l’Inter e ora vuole anche mettersi alla prova a Napoli. Il suo arrivo è stato una scarica di adrenalina: ha trasmesso un entusiasmo straordinario alla piazza. Non conosce mezze misure: il suo obiettivo è vincere lo scudetto al più presto, anzi subito. Si sentirà a suo agio al Napoli e darà quello che magari negli ultimi tempi mancava alla squadra».


Che cosa, in particolare?

«Innanzitutto il carisma. Il professionista Conte, in aggiunta a quello che un allenatore già fa, darà l’impronta tecnica subito riconoscibile e interpreterà il ruolo di leader che è di importanza vitale dentro uno spogliatoio. Il gruppo individuerà subito in lui la guida, il faro, l’insegnamento. E quando lo interiorizza ciascun giocatore fino a diventare mentalità di squadra, ognuno sarà poi spinto a dare il meglio per il proprio allenatore e per la maglia».

A proposito di carismatici e vincenti, oggi sul tetto d’Europa c’è Ancelotti che lei ha conosciuto e che a Napoli non ha raggiunto risultati all’altezza della propria fama. Perché?

«Capita una battuta a vuoto, nella carriera di un allenatore. Carlo ha dimostrato dovunque di essere un vincente ma a Napoli non è riuscito ad impattare come avrebbe meritato. Insieme a Guardiola e allo stesso Conte resta uno dei migliori al mondo».

Quanto sarà impegnativa la ricostruzione, dopo una stagione deludente?

«Antonio sa che Napoli è una piazza delicata ma evidentemente aveva bisogno pure di questi stimoli. Farà benissimo».

Sarri aveva regalato bel gioco, poi il Napoli di Spalletti è stato non solo bello ma anche vincente. Con l’avvento di Conte diventerà cinico?

«Antonio è un martello, punta tanto sul lavoro di campo. Metterà su una squadra che rispecchierà il suo modo di essere e che attaccherà con ferocia l’obiettivo. Mancherà l’appuntamento con le coppe europee e quindi ci potrà lavorare con più profitto in settimana sul campionato. Prenderà in mano una realtà che deve tornare a vincere. Se ha deciso di firmare per il Napoli, significa che ci crede moltissimo e ritiene che il suo modo di lavorare possa metterlo in mostra. Sarà la sua prima esperienza al sud da tecnico, vuole verificare se in questo ambiente caloroso e passionale potrà replicare i risultati ottenuti in passato: è un test importante anche per lui».

Per vincere servono i gol. Risponda da attaccante: Osimhen o Lukaku?

«Per il sistema di Conte, la prima punta è fondamentale. Avrà bisogno di un centravanti protagonista».

Prima di diventare suo compagno alla Juventus, Conte fu avversario a Euro 2000 sebbene non abbia giocato la finale. Il golden gol lo ha inventato Trezeguet?

«Facemmo scuola. Noi francesi fummo i primi a vincere Mondiali ed Europei in sequenza. Segnai a Toldo, ma ad una manciata di minuti dalla fine dei tempi regolamentari eravamo ancora sotto di un gol. Fu la vittoria della squadra e non solo della tecnica. Arrivò al culmine di un periodo magico per me: avevo da poco firmato con la Juve».

Il suo pronostico per Euro 2024?

«Francia favorita, non si può nascondere: ha i giocatori migliori e in tanti giocano nei top club. Credo molto anche nel vivaio francese, che resta una risorsa per il calcio internazionale. Lì ci sono i giovani sui quali investono tutte le big. L’Italia per storia e tradizione proverà a vincere ma ricomincia un ciclo e potrebbe anche arrivare tra le prime quattro».