Alessandro Barbano traccia oggi sulle colonne del Corriere dello Sport un'analisi del Napoli approfondita, che cerca di toccare tutti i fondamenti del calcio spallettiano, ma soprattutto l'unione del gruppo. Ed individua nell'umiltà uno dei punti focali del successo azzurro.
rassegna
Napoli straripante…e se la chiave di tutto fosse l’umiltà? Una vittoria che sa di rivincita
Napoli, umiltà e dominio
—Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Hanno fame. Fame di arrivare. Al netto della maggior classe, della migliore dotazione atletica, della più ampia varietà degli schemi, ciò che fa del Napoli una squadra imbattibile è l’umiltà. È l’umiltà di Kim che perde palla in un contrasto sulla sua tre quarti e va in pressing su due avversari diversi fin quando non la riprende. La sua implacabile determinazione è la metafora di un gruppo di outsider che fortissimamente vuole trasformarsi in un gruppo di top player. C’è un collante motivazionale tra gli azzurri che Spalletti sta portando sul tetto d’Italia e d’Europa: è la coscienza di quanto questa esperienza possa trasformare la propria carriera in un modo inaspettato e irreversibile. È una convinzione condivisa, che per molti suona come una rivincita. La gran parte degli indomabili azzurri viene da Paesi e campionati abituati a guardare al calcio dal basso in alto: Slovacchia, Albania, Sud Corea, Camerun, Nigeria, Georgia, Messico. Così il miracolo Napoli è la somma di tante scommesse individuali sulla possibilità di rovesciare il destino. È una sfida che non avrebbe potuto avere una leadership più azzeccata: Spalletti è il tecnico più creativo e visionario del campionato italiano, ma anche il più insoddisfatto, perché fin qui quello che, tra i big, ha vinto di meno. A sessantaquattro anni, la sua parabola sportiva fa di questa cavalcata trionfale la revanche dell’ultimo miglio".
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