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Agguato ultras ai tifosi dello Sporting, tre gli arresti: la ricostruzione – Mattino

Sara Ghezzi
I fatti avvenuti nel pomeriggio di ieri

I tifosi napoletani sono tra i più calorosi al mondo e ogni volta che si entra al Maradona si percepisce quanto sia importante averli al proprio fianco. Poi esistono i delinquenti che si mascherano da ultras e utilizzano la violenza come arma di supremazia, ma è solo un'"idiozia" di chi vuole fare il bullo con i passamontagna per non far riconoscere il proprio volto. Ieri pomeriggio è accaduto questo a Napoli, con i tifosi dello Sporting Lisbona finiti nel mirino. L'edizione odierna de Il Mattino ricostruisce i fatti. A seguire un estratto dell'articolo.

Agguato ultras ai tifosi portoghesi, tre gli arresti: la ricostruzione

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"Torna la Champions e riesplode la guerriglia urbana. Almeno tre gli scenari violenti del pre-partita. Poco dopo le 17 un primo manipolo di napoletani ha intercettato una ventina di tifosi dello Sporting Lisbona che si intrattenevano seduti all'esterno di un bar. La follia è documentata in alcuni video ripresi dai residenti della zona: partono alla carica i napoletani, i portoghesi sembrano avere la peggio, botte da orbi con tavolini e sedie che volano, fino a quando gli ospiti non si ricompattano a falange e contrattaccano. Un giovane lusitano viene colpito alla testa, verrà ricoverato all'ospedale Cto in codice giallo (le sue condizioni non sono gravi). Il tutto accadeva a poche decine di metri anche da due caserme della Guardia di Finanza. In questi drammatici frangenti si confrontano - ripreso con un cellulare da un abitante di via Melisurgo - anche un agente di polizia impugnare una pistola e puntarla verso gli ultrà napoletani. Attimi drammatici e carichi di tensione. Quel video diventa subito virale. La Questura preciserà poco dopo che si trattava di un agente in servizio in abiti borghesi che ha estratto la pistola a scopo intimidatorio per mettere in sicurezza i tifosi portoghesi e disperdere i facinorosi. "Ma nessun colpo di pistola è stato esploso durante gli scontri", fa sapere la polizia. In quegli stessi istanti la "caccia" ai tifosi lusitani prosegue intorno alla Stazione marittima: sapendo che il punto di concentrazione per gli ospiti diretti allo stadio Maradona è quello, i teppisti che con il tifo azzurro nulla hanno a che fare tornano in azione lungo via Cristoforo Colombo. Sono una ventina, tra loro c'è anche chi ha partecipato al primo raid, in tanti sfrecciano a bordo di scooter brandendo dei bastoni. Anche in questo caso lo schema dell'agguato viene rispettato. Un gruppo di portoghesi si salva riparando nelle sale interne di un ristorante, e l'arrivo delle forze dell'ordine evita che la situazione degeneri ulteriormente. Ma non è finita. E sono sempre i napoletani a seminario il panico, questa volta in piazza Municipio, dando fuoco ad alcune campane per la raccolta differenziata. È il caos, ma fortunatamente il robusto dispositivo garantito dal Reparto mobile della Questura riesce a fronteggiare i rischi, e non si conteranno feriti".

Tre gli arresti

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"Le forze dell'ordine sono mobilitate e convergono nella "zona rossa". Tre gli arrestati (di 20, 23 e 32 anni): dovuti per possesso di armi atti ad offendere e uno per violazione di Daspo. Al momento tutti e tre sono ai domiciliari in attesa di giudizio per direttissima. Altre tre persone sono state denunciate: c'è anche una minorenne (17 anni). «Non riuscirò mai a capire per quale motivo le competizioni sportive devono non diventare occasioni di scontro - dichiara il prefetto Michele di Bari - Le gare devono essere esclusivamente occasioni di confronto e di scambio. Voglio esprimere il mio apprezzamento per quanto fatto dalle forze dell'ordine che hanno tenuto la situazione sotto controllo». E poi rassicura: «I fomentatori saranno individuati, denunciati e puniti. La violenza non sarà mai tollerata»".