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Il virologo Tarro: “Sport all’aria aperta importante, è il miglior antivirale. Sono dalla parte dei calabresi”

Il virologo Tarro: “Sport all’aria aperta importante, è il miglior antivirale. Sono dalla parte dei calabresi”

In diretta a Radio Punto Nuovo, è intervenuto il virologo Giulio Tarro: “L’esperienza delle epidemie napoletane ha fatto diventare Napoli capitale, grazie anche al Cotugno che è un ospedale predisposto per le malattie infettive. Ci...

Sabrina Uccello

In diretta a Radio Punto Nuovo, è intervenuto il virologo Giulio Tarro“L'esperienza delle epidemie napoletane ha fatto diventare Napoli capitale, grazie anche al Cotugno che è un ospedale predisposto per le malattie infettive. Ci sono certe situazioni contrastanti con la realtà dei fatti, è un aspetto importante da dover considerare prima di polemizzare.

Ho una visuale globale della situazione, ho sempre avuto contatti con  Stati Uniti, Inghilterra, Cina, non mi sembra di aver a che fare con gente senza esperienza. Non ho interessi politici per quello che dico, sono un medico di una certa età ed ho molta esperienza. Ho salvato tante vite, quella è la cosa principale, quello è il mio Nobel".

Il virologo Tarro sulla ripresa del calcio

"Atteggiamento di Spadafora? Per ragioni d'età sono passato sotto diversi governi, da De Gasperi in poi, gente che ha avuto tutt'altra visione delle situazioni. Questa gente che si esprime in un certo modo, è la stessa che sta all'altezza della sanità secondo cui dobbiamo aspettare il vaccino per uscire. Come ci si può esprimere in questo modo? Sembra totalmente fuori dalla realtà. Siamo gli unici a cercare di trattenere il più possibile il Covid-19. Parole di Rakitic? Dobbiamo aggiungere che dai bambini ai giovani adulti, tutti gli sportivi, sono il miglior antivirale che esista. Certe situazioni mi riportano alla ricetta israeliana che sono convinto sia la migliore: proteggiamo gli anziani, ma liberiamo i giovani con un'immunità che si istituirà. Lo sport è importante per tutti, i giovani possono praticarlo che sia individuale o collettivo. Siamo di fronte ad una malattia respiratoria, dunque il virus si trasmette esclusivamente per via aerea ravvicinata. I miei colleghi nella sanità, medici e para sanitari hanno molte più possibilità di contrarre il virus. Tornare a vivere o stringere i cordoni? Sono dalla parte dei calabresi che hanno riaperto tutto."