Pimo Taglialatela, ex capitano del Napoli, ai microfoni de Il Mattino, ha rilasciato una lunga intervista sul momento del Napoli e sulle difficoltà della squadra.
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Taglialatela: “I calciatori del Napoli non hanno capito che maglia indossano. Se ci fossi stato io…”
Pino Taglialatela ha parlato del momento del Napoli e delle difficoltà dello spogliatoio, ricordando anche il suo periodo in azzurro
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TAGLIALATELA: "SE CI FOSSI STATO IO AVREI DETTO DI ANDARE IN RITIRO"
"Dopo il pareggio a Milano ho pubblicato su Twitter un post dedicato al Napoli, la mia squadra del cuore, quella in
cui ho giocato oltre duecento partite e di cui sono stato orgogliosamente il capitano. Ho interpretato il sentimento dei tifosi azzurri scrivendo: "Soffriamo come matti, ora fate gli uomini". Non voglio accusare nessuno, da ex calciatore ho sempre cercato di stemperare i toni perché conosco le dinamiche dello spogliatoio. Questa vicenda mi turba perché nel Napoli di De Laurentiis c’è ricchezza: stipendi puntualmente pagati, grandi calciatori e grandi allenatori. Tutto sembra perfetto, il livello è altissimo da anni. Per questo non capisco come si arrivi a un punto simile in una vicenda che sarebbe teoricamente semplice da gestire ma che è diventata atroce. Se fossi stato nello spogliatoio del Napoli il 5 novembre, avrei detto ai miei compagni: "Torniamo in ritiro".
Momenti difficili? "Il Napoli degli ultimi anni ci ha reso felici con un collettivo esaltante e ci ha rasserenato con un ambiente allegro. Dov’è finito tutto questo? Me lo sono chiesto in queste settimane, ripensando a momenti
veramente difficili vissuti nel Napoli. Ad esempio, la stagione ‘93-‘94, quella in cui ci allenava Lippi: nove mesi senza stipendio, eppure ci allenavamo e giocavamo, riuscimmo a conquistare la qualificazione in Coppa Uefa".
Napoli, Taglialatela su De Laurentiis
"I suoi metodi possono piacere o meno, tuttavia è incontestabile la qualità del lavoro che porta avanti da 15 anni e non a caso il Napoli si è fatto onore in Italia e all’estero. Nel cuore dei tifosi, dopo gli anni con Maradona, vi sono i calciatori di questa epoca. Ma ho l’impressione che questi ragazzi non lo abbiano capito, altrimenti non avrebbero fatto quel clamoroso colpo di testa negli spogliatoi del San Paolo. Mi auguro che si mettano da parte i rancori e che la squadra torni a farci divertire perché la stagione è ancora molto lunga. Arriverà poi il momento giusto per confrontarsi, per capire chi vuole restare a Napoli e chi ha deciso di chiudere questa esperienza. Ma non si offendano i sentimenti del pubblico: quando un matrimonio finisce, non devono essere i figli, in questo caso i tifosi, a pagarne le amare conseguenze".
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