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Superlega, De Laurentiis ha deciso di non schierarsi contro gli scissionisti: il motivo

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“Io credo che il Napoli dell’era De Laurentiis abbia dimostrato di essere la quarta realtà calcistica italiana, con i suoi 40 milioni di tifosi. Chi dovrà prendere una decisione farebbe un clamoroso autogol, se non tenesse in conto...

Domenico D'Ausilio

"Io credo che il Napoli dell'era De Laurentiis abbia dimostrato di essere la quarta realtà calcistica italiana, con i suoi 40 milioni di tifosi. Chi dovrà prendere una decisione farebbe un clamoroso autogol, se non tenesse in conto la nostra storia", disse appena tre anni fa il patron del Napoli fiutando l'aria e ben sapendo che il progetto Superlega di Florentino Perez stava prendendo quota. Pensava a una specie di Cinque Nazioni del calcio europeo. "Un torneo parallelo con le migliori sei inglesi, italiane, spagnole, tedesche, francesi, per un business da 10 miliardi all'anno. Basta col teatrino UEFA, che mette da parte ogni anno un miliardo e 200 milioni di euro in contanti", disse in un'altra intervista.

Superlega, De Laurentiis ha deciso di non schierarsi contro gli scissionisti

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Probabilmente De Laurentiis, stando all'interno dell'ECA, pensava di poter gestire meglio le operazioni. Ieri in Lega il numero uno azzurro ha deciso di non schierarsi contro gli scissionisti guidati da Agnelli. Ma neppure ha speso una parola a suo favore mentre contro il presidente della Juventus veniva gettato il veleno da parte di tutti. Forse, anche una posizione di convenienza: nella top 20 ci sarebbe spazio ogni anno per cinque wild-card. E magari dietro il silenzio c'è interesse a non rompere con i vertici della Superlega.