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Caso Suarez, nelle intercettazioni spunta il nome di Paratici: “La Juve ha fretta”

Fabio Paratici (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Nell’affare dell’esame “farsa” dell’attaccante del Barcellona Luis Alberto Suarez il ruolo del convitato di pietra lo ricopre, sempre di più, la Juventus

Domenico D'Ausilio

Nell’affare dell’esame “farsa” dell’attaccante del Barcellona Luis Alberto Suarez il ruolo del convitato di pietra lo ricopre, sempre di più, la Juventus. E non solo per l’annunciata indagine della procura della FIGC. Al telefono, senza sapere di essere intercettati, i vertici dell’Università per Stranieri di Perugia parlano a ruota libera del club torinese e citano anche un nome pesante: quello di Fabio Paratici, il responsabile dell’area tecnica, l’uomo del mercato bianconero. "Si è interessato Paratici", "ha chiamato", li sentono dire i finanzieri in ascolto, con riferimento alla vicenda del test di lingua italiana che il bomber uruguaiano ha sostenuto il 17 settembre scorso a Perugia. Lo riporta l'edizione odierna di Repubblica.

Caso Suarez, spunta il nome di Paratici

 Fabio Paratici (Getty Images)

Agli atti non ci sono telefonate dirette tra Paratici e componenti dell’Ateneo. Il suo nome spunta una prima volta in un’intercettazione tra il direttore generale dell’Università Simone Olivieri e la persona, residente a Perugia, a cui la Juve ai primi di settembre si è rivolta per capire se fosse possibile far sostenere a Suarez l’esame proprio lì. "Guarda che si è interessato Paratici", dice l’uomo a Olivieri. L’«interessamento», di cui non viene specificata la natura, rimbalza poi in altre conversazioni tra i cinque indagati dell’Università. Lo stesso Olivieri, sotto inchiesta per falso ideologico, violazione di segreto e corruzione, allude coi suoi colleghi a una chiamata di Paratici.

La Juventus rischia dal lato sportivo

Dal lato sportivo la Juventus potrebbe rischiare già qualcosa. Il procuratore federale Giuseppe Chiné, a quanto si apprende, chiederà gli atti alla magistratura di Perugia. L’ipotesi a carico della società bianconera potrebbe essere la violazione dell’art. 32 del codice della FIGC che recita: "È punibile chiunque provi direttamente o tenti di compiere o consenta che altri compiano atti volti a ottenere attestazioni o documenti di cittadinanza falsi o alterati per eludere le norme in materia di ingresso in Italia e di tesseramento di extracomunitari".