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Spalletti nel post Bologna-Napoli esalta gli azzurri, i suoi azzurri: Osimhen, Kvaratskhelia, Kim, Anguissa, Zielinski. E' un addio pieno di malinconia, occhi gonfi di emozioni indelebili. Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:
"È impossibile fingere ed è superfluo tacere, perché ora che la storia sta finendo, e si vede, c’è quel senso di disorientamento, d’amarezza, che si coglie a occhio nudo. C’è poco altro da aggiungere, è un lento distacco cominciato chissà quando e destinato a consumarsi domenica sera: in mezzo, ci sarà questa settimana densa, emozioni da assaporare, la celebrazione di domenica al Maradona con la Samp, e poi quel tatuaggio che Luciano Spalletti ha voluto tutto per sé, semplicemente per sempre (...) Ci sono due anni pieni di lui, del suo calcio e del suo rigore, di questo romantico che sotto la scorza del burbero spigoloso ha costruito empatia con Napoli, la sua città adottiva che ormai appartiene al suo passato (...) E questo Napoli, quest’eredità così leggiadra che lascerà, avrà anche altro, uomini che lo fanno vibrare, gli appartengono".
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