L'edizione odierna del Corriere dello Sport elogia l'operato di Luciano Spalletti che ha conquistato Napoli con il suo bel gioco verticale. Vestendosi da amministratore delegato, il tecnico toscano è uscito da quella (presunta) comfort zone che è la sua tenuta di Montaione. In una città anestetizzata o anche furente per essere uscita dalla Champions all’ultimo giro di roulette, pur avendo semplicemente tutto da guadagnare, c’era comunque il rischio di perdersi. Intorno, tra le macerie per aver tagliuzzato 50 milioni d’euro, ciò che trovò fu l’eco dolente del sospetto, il retro pensiero scomposto per chissà quale macchinazione e una squadra travolta dalla disaffezione collettiva.
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Spalletti, rivalutato il Napoli nascosto: tifosi conquistati con la Grande Bellezza
Spalletti ha finito per conquistare Napoli, stordendola con il fascino di un calcio verticale che ha riportato alla Grande Bellezza
Spalletti, rivalutato il Napoli nascosto
Ma Spalletti ha finito per conquistare Napoli immediatamente. L’ha stordita con il fascino di un calcio verticale che ha riportato alla Grande Bellezza. Sedotta con il magnetismo dell’onestà intellettuale, quella che non fa sconti a nessuno manco a se stesso. Liberata di fantasmi che sembravano possederla e adesso sta tentando di proiettarla nel futuro, qualunque esso sia, che sembra appartenergli al di là della scadenza del suo contratto (giugno 2023), ma nell’allestimento di un ciclo che abbia qualcosa di nuovo eppure d’antico. Qualcosa, o parecchio, l’ha già detto il campo, il resto l’ha suggerito l’analisi di costi, ricavi e benefici.
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