Calcio Napoli 1926
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Spalletti, dopo la sconfitta con la Lazio sarà turnover con l’Atalanta?

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Le riflessioni de Il Mattino

Emanuela Castelli

Luciano Spalletti è calmo: la sconfitta giunta con la Lazio tra le mura amiche del Maradona non lo preoccupa più di tanto. O meglio, non lo preoccupa più di quanto non lo fosse già: Luciano, infatti, non ha mai abbassato la guardia. Per dirla con lui, non ha mai acquistato pasticcini e spumante, perché non è ancora il compleanno di nessuno. Ogni cosa a tempo debito. Piuttosto, la gara con la Lazio ha dimostrato uno stato di minore brillantezza da parte di alcuni azzurri, vedi Kvaratskhelia ed Anguissa, che - secondo il Mattino - potrebbe trovare un turno di riposo in vista del triplice impegno della prossima settimana.

Spalletti, è ora di fare un po' di turnover

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Ecco quanto, dell'analisi del quotidiano partenopeo, evidenziato da CalcioNapoli1926: "Spalletti è attento ma neppure un briciolo preoccupato. Ci mancherebbe. La sconfitta in casa con la Lazio lo tiene all'erta ma non in ansia, e d'altronde Lucianone l'ha sempre detto, anche nelle domeniche trionfali: «Non date tutto per scontato». Lui non l'ha mai fatto, non s'è concesso mezzo rischio e ha anche esagerato con gli scrupoli, facendo giocare sempre i titolarissimi anche a costo, magari, di spremerli più del dovuto. Ma il tecnico ha sempre pensato che il campionato, con tutti quei punti di vantaggio e la facilità di incasellare una vittoria dopo l'altra, andasse comunque preso con le molle e con le molle continuerà a prenderlo: sabato sera, con l'Atalanta, ma lo si capirà meglio magari oggi alla ripresa degli allenamenti dopo i due giorni di relax, si capirà se pensa a un po' di turnover, visto che con Gasperini inizia la settimana che porta al Torino e che vede, nel mezzo, il ritorno di Champions con l'Eintracht. Ecco, magari, Spalletti potrebbe iniziare a pianificare un primo giro di sosta per qualcuno apparto un po' opaco, tipo Anguissa e Kvara. Intoccabili, ovvio, ma forse è arrivato il momento del dosaggio delle energie. Nessuno, però, meglio di Spalletti conosce i suoi uomini: lo dimostra il cammino in Italia e in Europa fino ad adesso".