Lo sfinimento dello spendersi tutto come allenatore, la frustrazione del rapporto mancato con il presidente (...) Un bravissimo allenatore e un capacissimo imprenditore: due uomini fatti per non intendersi. Due anni pieni di gioia e due anni di piccole e acute sofferenze. Non tanto per i meriti non riconosciuti, la freddezza manifesta, i contratti simili ai labirinti di Minosse, i silenzi quando serviva parlare e le pec inviate al posto delle parole. Spalletti immaginava di essere coinvolto, riconosciuto, gratificato, De Laurentiis lo pietrificava trattandolo da dipendente".
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