Calcio Napoli 1926
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rassegna

Spalletti esalta Raspadori, a suo agio anche a centrocampo – CdS

raspadori spalletti
Le parole del mister

Emanuela Castelli

Spalletti urla in allenamento, si sgola, rimprovera i suoi, ci tiene che non perdano la testa, ché senza la giusta concentrazione si rischia di buttare alle ortiche quanto di buono fatto finora. Le amichevoli servono a questo: a mettere a punto qualche dettaglio su cii è impossibile lavorare con una stagione dai ritmi troppo intensi, ma anche a provare soluzioni nuove e a ritrovare quella concentrazione fondamentale da gennaio. Ma, quando c'è da riconoscere i meriti ai suoi, Luciano non si tira indietro. Come ieri con Raspadori

Spalletti, cioccolatino per Raspadori: "Lui può fare qualsiasi ruolo, perché conosce il calcio e si mette a disposizione della squadra"

Spalletti esalta Raspadori, a suo agio anche a centrocampo – CdS- immagine 2
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Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Uno e trino: però senza scomodare paragoni imbarazzanti, né confondere il sacro con il profano. Punta, mezzapunta e poi persino mezzala, perché nel calcio moderno non c’è tempo da perdere e se a ventitré anni (quasi) sei stato baciato dagli dei, mica bisogna porre limiti alla Provvidenza. «Sono d'accordo nell'elogiare Raspadori, quando c'è umiltà e si vuole aiutare la squadra si può fare qualsiasi ruolo». Le amichevoli hanno un senso, persino quando sembra che non ne esista alcuno, ma da Antalya, ai confini con la Primavera, il Napoli scopre che sta germogliando qualcosa di nuovo che Luciano Spalletti sommerge con gocce di miele: «E lui può fare tante cose, perché è ragazzo che ha grande conoscenza del calcio». Il bambino prodigio, quello che ancora non si è ben capito se sappia segnare con naturalezza più con il destro o con il sinistro, senza togliersi i panni del bomber, si è messo pure a fare altro: e Antalyaspor-Napoli, allestita pure per questo, per capire, ha svelato le capacità (sovran)naturali di Raspadori, mezzala non certo per caso in fase di non possesso o sotto punta quando il pallone ce l’avevano loro e infine centravanti, nonostante Osimhen, perché così va la vita adesso e ci si può inventare giocate inaspettate in una terra solitamente sconosciuta".