L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport si sofferma sul tecnico del Napoli Luciano Spalletti, il quale, secondo il quotidiano, è stato fin troppo riconoscente verso alcuni giocatori azzurri, schierati nonostante una condizione psico-fisica non al top.
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rassegna
Spalletti non deve più pagare debiti di riconoscenza, in campo soltanto chi corre
Spalletti non deve pagare più debiti di riconoscenza, non può permetterselo. Chi non è in grado di tenere ritmi alti resti fuori
Spalletti non deve più pagare debiti di riconoscenza
![(Photo by SSC NAPOLI via Getty Images) spalletti de laurentiis](https://prd-images2-gazzanet.gazzettaobjects.it/xLI73GW-xFUDzh8Hu3RokxpraSY=/full-fit-in/528x329/smart/www.calcionapoli1926.it/assets/uploads/202204/b528ec462f54813d0d731409641d1fc8-scaled-e1649319240606.jpg)
Spalletti non deve pagare più debiti di riconoscenza, non può permetterselo. Chi non è in grado di tenere ritmi alti resti fuori perché comunque bisogna concludere bene la stagione, al di là dell’inseguimento della vetta. E forse sta proprio in questa riconoscenza il “difetto” di un tecnico esperto e preparato, per capire delle scelte fatte nelle ultime gare che hanno destato perplessità. Solo chi allena tutta la settimana questi atleti può rendersi conto della loro reale condizione psico-fisica. Ma se poi alla vigilia parti con propositi che in campo non si vedono neanche lontanamente realizzati, nelle ultime gare casalinghe, forse qualcuno ha toppato. E allora senza processi inutili, per dirla alla Spalletti in maniera diretta (lo fece dopo la sconfitta col Milan): "Chi non se la sente si faccia da parte".
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