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Spalletti ha cambiato l’anima del Napoli, Spartak e Fiorentina prove decisive – CdS

Luciano Spalletti (Getty Images)

Il Napoli di Spalletti meriterà prove più severe, come quella di giovedì contro lo Spartak e quello del 3 ottobre a Firenze

Domenico D'Ausilio

L'edizione odierna del Corriere dello Sport elogia il tecnico del Napoli Luciano Spalletti per le sei vittorie azzurre su altrettante partite disputate in campionato.

Spalletti ha cambiato l'anima del Napoli

 Luciano Spalletti (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Una cosa, su tutte, impressiona. Ed è la testa. La testa sta al centro del gioco degli azzurri. Razionalità pura, perché nulla accade per caso. Quando si accelera, quando si amministra il vantaggio, quando si contiene l’avversario, impedendogli di toccare palla. Così accade che il Cagliari faccia 336 passaggi e il Napoli 738, più del doppio, con un possesso palla del 68 per cento. Ospina a momenti si addormenta. Una sottolineatura riguarda il tecnico che ha cambiato l’anima di questa squadra, sguainandola come una pelle e rivoltandola al contrario: rimane tutto il talento degli azzurri in una corteccia più dura. Questo carattere meriterà prove più severe, come quella di giovedì contro lo Spartak Mosca e, soprattutto, quello del 3 ottobre a Firenze contro una Viola che pure ha messo la testa a profitto. Sapremo allora se il paragone con il Napoli del terzo Sarri, partito allo stesso modo con sei vittorie di fila, non è pretenzioso. C’erano, in quella squadra, Jorginho, Hamsik, Allan e il Mertens ancora in grado di fare 18 gol (l’anno precedente erano stati 28). Ci piace pensare che questo Napoli si porti dietro la memoria creativa di quella straordinaria stagione, con un pizzico di maturità in più. Ma dirlo è un azzardo, almeno per ora. Limitiamoci allora a pensarlo segretamente.