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Spalletti, colpito dall’abbraccio dei tifosi del Napoli: “Voglio salutarli”

Spalletti, colpito dall’abbraccio dei tifosi del Napoli: “Voglio salutarli” - immagine 1

Luciano Spalletti vede le bandiere sventolare, sente i cori. Decide di uscire dal bus, di rompere i riti delle partenze: "Voglio salutarli"

Domenico D'Ausilio

Questi fantasmi. Ci sono sempre nella vita di Spalletti. Non vanno mai via. "Bisogna difendere i calciatori", dice parlando ai 400 tifosi che si sono radunati nel parcheggio dello stadio Maradona. Il tecnico del Napoli rimane colpito dall'abbraccio degli ultras. Lo riporta l'edizione odierna de Il Mattino.

Spalletti, colpito dall'abbraccio degli ultras del Napoli

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Vede le bandiere sventolare, sente i cori. Decide di uscire, di rompere i riti delle partenze. Lo dice a quelli delle forze dell'ordine. "Voglio salutarli". La squadra è già tutta nel bus che deve portarla allo stazione centrale. Lui si avvicina, chiede il silenzio, parte con l'orazione. Breve. Concreta. "La vostra vicinanza è molto importante per noi. Quello che conta sono i calciatori che bisogna difenderli sempre, sono loro quelli importanti, sono quelli a cui bisogna voler bene. Voi siete una forza aggiunta, e stateci vicini sempre". Le bandiere sventolano neppure fosse già iniziata la partita. Gli applausi dei tifosi arrivano copiosi. Fa bene a goderseli, visto quello che lo attende oggi pomeriggio. I giocatori sono colpiti, qualcuno prende il telefonino e riprende le due ali di folla che accompagnano la partenza. Anche allo stazione c'è lo stesso entusiasmo, con Insigne, Koulibaly e Osimhen osannati. "Calma, calma", dicono gli addetti alla sicurezza. È solo amore. Puro. A poche ore da una trasferta a cui i napoletani non possono prendere parte per il divieto dell'Osservatorio.