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Sosa: “Napoli è la mia seconda casa, gli azzurri mi fanno sperare in un bel finale di stagione”

TURIN, ITALY - MARCH 22:  Roberto Carlos Sosa (R) celebrates after scoring with Ezequiel Ivan Lavezzi during the Serie A match between Reggina and Napoli at the Stadio Oreste Granillo on March 22, 2008 in Reggio di Calabria, Italy. (Photo by New Press/Getty Images)

Roberto "El Pampa" Sosa ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Repubblica

Domenico D'Ausilio

Roberto "El Pampa" Sosa, ex calciatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Repubblica.

Sosa sull'emergenza coronavirus

"Qui siamo in pieno lockdown, purtroppo. Si avvicina l’inverno e la pandemia non ne vuole sapere di darci una tregua: temo che rimarremo chiusi in casa per tutto il mese di giugno. Sono contento però di sapere che a Napoli la situazione sta migliorando: è la mia seconda casa e una parte del mio cuore è lì, con voi. Veramente sta per ripartire pure il calcio?".

Il rapporto con il Napoli

 Roberto Sosa

Le è successo però anche di segnare un gol speciale: quello dell’ultima vittoria ottenuta dal Napoli al San Paolo a porte chiuse... "Lo ricordo bene, nel 2007 contro il Piacenza. Entrai dalla panchina e decisi la gara, era destino. Successe una cosa incredibile, nell’intervallo. La distinta consegnata all’arbitro era sbagliata e per poco non perdemmo la partita a tavolino. Reja chiese infatti a Bucchi di scaldarsi ed entrare in campo, ma ci accorgemmo in extremis che nella lista dei cinque giocatori in panchina il suo nome non c’era, confuso per un disguido con quello di Amodio. Sarebbe stata una sostituzione fatale. Invece Reja disse a Bucchi di rivestirsi e si rivolse a me con poche parole: Pampa, allora entri tu. Per questo dico che era destino. Grava nel finale si inventò un gran bel cross e io la infilai di testa".

Ricorda anche come fu esultare nel silenzio? "Sì, ci arrangiammo con una coreografia e strillavamo con tutto il fiato che c’era rimasto in corpo. Ma fu lo stesso un’esultanza monca, fu stranissimo non sentire il solito urlo del San Paolo".

Prevede anche un bel finale di stagione per il Napoli? "Me lo auguro, innanzitutto. Ma anche le caratteristiche della squadra azzurra mi fanno sperare in un bel finale. I brevilinei fanno più in fretta ad andare in forma e il Napoli ne ha parecchi. La Coppa Italia è un obiettivo alla nostra portata, il gruppo con Gattuso è cresciuto. È un tecnico in gamba".

Anche lei ha intrapreso la carriera di allenatore... "Nel campionato boliviano: dopo la pandemia ritornerò lì. Intanto vi guardo in TV. Forza Napoli".