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Momento di difficoltà per il Marocco, messo in ginocchio da un terremoto devastante di magnitudo 6.8. Rinviata la sfida con la Liberia, i calciatori della nazionale hanno donato il sangue ad Agadir per supportare la popolazione. Tra i giocatori anche Cheddira, attaccante del Frosinone, ma di proprietà del Napoli.
Di seguito le parole riportate dall'edizione odierna de Il Corriere dello Sport: "Il Marocco in ginocchio. Una tremenda scossa di terremoto di magnitudo 6.8 - avvertita anche in Algeria - è stata registrata per 30 secondi alle 22.45 di venerdì lungo la catena montuosa dell’Atlante. L’epicentro a 80 chilometri a Sud-Ovest di Marrakech, con il focolaio situato a una profondità di 10 chilometri secondo i rilievi del Centro sismologico europeo mediterraneo. Il bilancio è drammatico: il numero delle vittime accertate fino alle 21.05 di ieri era di 1.305, con 1.800 feriti; nessun italiano secondo quanto annunciato dalla Farnesina. Incalcolabili i danni materiali ai centri abitati. Colpita anche la medina di Marrakech, patrimonio Unesco. Il gabinetto reale ha decretato tre giorni di lutto per il Paese. La nazionale di calcio, ieri, avrebbe dovuto giocare alle 21 nelle qualificazioni alla Coppa d’Africa con la Liberia allo Stade Adrar di Agadir - 170 chilometri dall’epicentro - e invece nel pomeriggio i giocatori sono corsi negli ospedali della città a donare sangue. Tra questi anche Walid Cheddira, attaccante in prestito al Frosinone e di proprietà del Napoli. «Da questa notte tutto il Marocco attraversa un momento difficile. Il mio cuore soffre per il mio paese»".
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