Sulla posizione dei club: "È evidente che le grandi della Serie A puntino al taglio da 20 a 18 delle formazioni al via. Perché dalla prossima stagione ci sarà anche la riforma delle coppe europee, con l’aumento delle gare nella fase a gironi della Champions League, perché è nato il Mondiale per club a 32 partecipanti (dall’estate 2025) e perché il calendario non ha più finestre libere complici gli impegni delle nazionali (soprattutto dopo la nascita della Nations League). La Ligue 1 e la Bundesliga del resto, sottolineano le grandi, sono già a diciotto squadre. Le medio piccole, che inevitabilmente avrebbero due posti in meno (perché è difficile ipotizzare la retrocessione delle big…), sono contrarie, ribadiscono che la Premier League e la Liga (cioè i campionati più importanti) sono a 20 e tagliare le partecipanti alla A farebbe perdere di valore al prodotto in fase di vendita dei diritti tv. Soprattutto di quelli domestici. Nell'ottobre 2021, quando Dal Pino era presidente della Lega, il tema del "taglio" delle formazioni della A era già stato trattato e in via Rosellini l'orientamento era stato quello di restare a 20. Trovare un punto d’intesa diverso adesso, e più in generale tra le varie categorie per la riforma generale, non sarà semplice. E l’11 marzo si avvicina...".
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