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L'edizione odierna di Repubblicasi sofferma sulla legge della Lega Serie A alla pirateria televisiva. La buona notizia è che, almeno teoricamente, la struttura funziona. Nel senso che la piattaforma per l’individuazione dei canali che trasmettono illegalmente, donata dalla Lega Serie A al l’Autorità garante per le comunicazioni, ha permesso di segnalare almeno cento siti pirata.
Il problema è la pratica. La domanda successiva, infatti, è: quanti di questi sono stati chiusi? E qui arriva la notizia meno buona: nessun sito è stato oscurato durante la prima giornata. Chi ha iniziato a vedere le partite in modo illegale, ha potuto continuare a farlo fino al fischio finale. Con un ritardo su Dazn – l’unica emittente che ha tutte le partite – di circa 15 secondi. Il problema è che sui pirati non si può ancora intervenire. Acquisita nei primi giorni di agosto dall’Ag-Com, la piattaforma è lo strumento attraverso cui sarà possibile materialmente il blocco dei siti illegali. Ma la piattaforma è in via di “implementazione”. La legge prevede infatti prima il vaglio di un tavolo tecnico con gli operatori del settore per definire quali siano i requisiti tecnici per consentire la disabilitazione dei nomi di dominio e degli indirizzi IP illegali. Una questione burocratica, oltre che tecnica.
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