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Insigne ad alti livelli: il capitano riconquista il San Paolo

Alessandro Silvano Davidde

Il San Paolo ha cambiato completamente il giudizio nei confronti di Lorenzo Insigne. Fino a riconoscergli il merito dell’onore della fascia che esibisce. Sia dal punto di vista tecnico: inventa e segna, attacca e difende. Si sacrifica: tanto che...

Il San Paolo ha cambiato completamente il giudizio nei confronti di Lorenzo Insigne. Fino a riconoscergli il merito dell’onore della fascia che esibisce. Sia dal punto di vista tecnico: inventa e segna, attacca e difende. Si sacrifica: tanto che oggi verrebbe quasi da dire che Lorenzo è diventato il prodotto del mix delle esperienze con Rafa e Sarri.  Di seguito un'analisi del Corriere dello Sport in merito a Lorenzo Insigne.

Insigne si riprende l'affetto della gente

Bene così, insomma, anche dal punto di vista dei numeri: 4 gol in dodici giorni e in altrettante partite. Perugia (2), Lazio e gran finale con la Juve: è sua, la firma in calce alla partita di un’intera città con l’ex Comandante. Un napoletano. L’unico del Napoli: ieri, oggi, domani con la Samp. E anche oltre: il futuro. 

 

E allora, l’Insigne doc. Vero, verace, concentrato, appassionato, felice come in Nazionale: sì, Gattuso gli ha restituito la gioia del calcio e lui sta ricambiando a suon di giocate e anche di reti. Quattro, dicevamo, quelle collezionate nelle ultime quattro partite: doppietta di rigore con il Perugia e magia con la Lazio in Coppa Italia, e poi apoteosi in bianco e nero. L’unica macchia del ciclo?

E’ Viola, cioè la sfida con la Fiorentina: una sconfitta senza appello e senza acuti che, se vogliamo, ha avuto sulla squadra l’effetto di un elettroshock. Una bella sveglia, altro che storie: per tutti, Insigne compreso. Sia chiaro: i primi segnali di rinascita, in realtà, Lorenzino li aveva già dati con l’Inter e soprattutto con la Lazio in campionato, ma il modo in cui è riuscito a prendere per mano il gruppo nelle ultime uscite è stato da vero capitano. Decisivo, capitano.