rassegna

Serie A mammona, l’Italia non crede nei giovani: il Barcellona serva da esempio

serie a barcellona
Il coraggio di puntare sul futuro
Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 

Il Barcellona ha passato il turno di Champions puntando su Cubarsì (17 anni) e Yamal (16), mentre la Serie A considera giovani i Gianluca Gaetano, di anni 24. Il calcio italiano dà la sensazione di essere terribilmente vecchio, di non credere né puntare sui giovani, di non avere il coraggio di rischiare e di investire sul futuro.

Serie A, Gaetano non è un "ragazzino" da svezzare

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Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "Quando ha visto un coetaneo di sua figlia corrergli addosso, Juan Jesus ha capito che il mondo va come deve, incontro ai giovani, mentre siamo noi italiani che ce ne andiamo all’incontrario. «Qui abbiamo dinamiche diverse mentre Cubarsì ha un anno in meno di mia figlia e gioca». Pausa e risata: «Mi spaventa pure!». Qua in Italia Gianluca Gaetano, che ha sette anni in più di Pau Cubarsì, è un ragazzo da mandare in prestito al Cagliari, perché ha bisogno di fare la “gavetta”, mica di mettersi in gioco con il “suo” Napoli, ed è uno dei rari esponenti di quella scugnizzeria che in realtà s’è avvertita nel divertissement dell’ultimo ventennio, mica nel progetto che si chiama cantera (...) È toccato pure a Lamine Yamal, che diciassette anni non li ha ancora compiuti (...) ha già messo assieme 38 presenze complessive tra Liga e coppe varie, con sei gol e sette assist che valgono a trasformarlo in fenomeno. «E spero che anche noi possiamo prendere qualche ragazzo della Primavera e farlo giocare da noi». Ma non al giovedì, nelle partitelle che una volta si chiamavano in famiglia, perché altrimenti saranno esclusivamente belle parole con cui sciacquarsi la coscienza, spostando semplicemente la luna per guardarsi le dita che indicano una strada: è quella del Barça, da sempre, o di chi sa che è il futuro è dei giovani che Juan Jesus si è ritrovato gioiosamente intorno a lui, con lo stupore di chi ha intuito che qua siamo sempre un po’ mammoni". 


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