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Gli allenatori italiani hanno di nuovo appeal: solo quattro stranieri in Serie A

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Il nuovo trend del campionato nostrano che ritorna a parlare italiano
Sara Ghezzi

La Serie A è tornata a parlare italiano in panchina. Infatti, dopo tanto tempo l'80% dei tecnici sono italiani, con solo quattro stranieri. L'edizione odierna de Il Mattino ha analizzato la situazione, sottolineando come anche all'estero sia aumentata la percentuale dei tecnici del paese nostrano. A seguire il focus.

Gli allenatori italiani hanno di nuovo appeal: solo quattro stranieri in Serie A

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"A giocarsi lo scudetto 2025 ci sono tre italiani: Conte, Gasperini e Inzaghi. E non è una sorpresa. L'ultimo straniero ad aver vinto il campionato è stato Mourinho, anno 2010, quello del triplete dell'Inter: lo Special one si dimostrò tale dando l'addio dopo aver alzato la Champions League al cielo. Poi soltanto italiani, a conferma della qualità di una scuola che è tornata ad essere vincente, con giovani di valore che hanno avuto una chance e hanno saputo sfruttarla. È il caso di Palladino, lanciato da Galliani a Monza. Ora guida con mano sicura la Fiorentina che ha l'ambizione di conquistare un posto in Champions League. Palladino è napoletano, come Bocchetti, altro tecnico giovane (38 anni) scelto da Galliani per risolvere la squadra dopo l'esonero di Nesta.


L'Italia ha riscoperto il valore dei suoi allenatori. Tra i campionati top la serie A è quello in cui ci sono più tecnici indigeni: l'80 per cento. I quattro stranieri sono il tedesco Runjaic, lo spagnolo Fabregas (che frequenta quest'anno il corso di Coverciano, come l'ex azzurro Hamsik), il francese Vieira e il portoghese Conceicao, appena arrivato per tentare di riportare in alto il Milan. Thiago Motta, nato in Brasile, ha la cittadinanza italiana. Se questa percentuale di italiani vi fosse anche tra i calciatori i problemi della Nazionale sarebbero stati risolti e invece la quota italiana è minima nella serie A 2024-2025: 30,4 per cento. Si è progressivamente abbassata l'età dei tecnici: nove sono under 50, i più giovani Fabregas (37 anni) e Bocchetti (38). Dall'alto della sua esperienza il 73enne Ranieri lavora per salvare la Roma e costruirle un futuro più solido.

In Premier i tecnici inglesi sono fermi al 15 per cento. Percentuali più alte di allenatori locali negli altri Paesi, anche se non arrivano all'80 per cento della serie A: 55 per cento di tedeschi nella Bundesliga, 70 per cento di spagnoli nella Liga e 50 per cento di francesi nella Ligue 1, dove c 'è il Marsiglia di De Zerbi a inseguire il Psg. Per fortuna, i presidenti hanno da tempo smesso di dare la caccia a veri o presunti miti stranieri concedendo fiducia agli italiani, anche giovani. Emblematico il caso di Simone Inzaghi. Nel 2016 allenava la Primavera della Lazio e Lotito aveva deciso di dirottarlo alla Salernitana, l'altro club di sua proprietà. Ma si interruppe improvvisamente la trattativa con l'argentino Bielsa, soprannominato El Loco, il matto, e Inzaghi si ritrovò sulla panchina biancoceleste. Partì con questo colpo di fortuna la sua brillante carriera che si è sviluppata tra Lazio e Inter.

Grazie all'importante proposta di De Laurentiis un tecnico dello spessore e del palmares di Conte ha accettato di rientrare in Italia nella scorsa primavera per rifondare il Napoli e riportarlo al recente prestigio. Non era una scelta scontata: significa che il calcio italiano sta tornando ad avere appeal. Ci sono altri allenatori in attesa di un progetto altrettanto valido, tra questi spiccano Allegri, Mancini e Sarri, che vorrebbe tornare a rivivere i momenti esaltanti della sua carriera: i 91 punti col Napoli, l'Europa League col Chelsea e lo scudetto con la Juve. C'è intanto un italiano, celebre nel mondo, che ha deciso di ripartire dalla Croazia: Fabio Cannavaro guiderà la Dinamo Zagabria. Dopo aver salvato in 4 partite l'Udinese, era tornato libero. Girare il mondo per conferenze e affari non fa per lui: la panchina è una passione troppo forte".