Questo Maurizio Sarri ha chiesto alla sua Lazio in vista della partita di questa sera al Maradona contro il Napoli di Spalletti. Coraggio, personalità: come un mantra, a ricordare che c'è bisogno di concentrazione e soprattutto dell'atteggiamento mentale giusto per fermare una capolista che non si intravede neanche più, perché a distanze siderali.
rassegna
Napoli-Lazio, Sarri sceglie il silenzio per non avvantaggiare Spalletti
LEGGI ANCHE
Sarri, niente conferenza prima di Napoli-Lazio
Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Gli servirebbe una notte di magìa al Maradona, il suo antico teatro, per crederci un po’ di più e portarsi tutti dietro, inteso come popolo e società. Perché il dibattito ripetuto e sterile, all’interno del grande raccordo anulare di Roma, è il solito. Sembra sempre manchi qualcosa a Formello e in buona parte è vero. La Lazio resta dentro una terra di confine da cui mai è uscita in modo definitivo. Dovrebbe prenderla per mano e accompagnarla Sarri, a cui Lotito ha affidato la missione con la consueta umoralità (condizionata dai risultati) e un eccesso di aspettative dichiarate, perché il tempo va concesso e non è così scontato guadagnare l’ingresso tra le prime quattro. Forse non un miracolo, ma un’impresa sì. Sono cambiati una quindicina di giocatori in due anni, ma rispetto alla passata stagione se ne sono andati pilastri come Leiva, Luiz Felipe, Acerbi senza trascurare Caicedo, mai sostituito. Ciro è rimasto solo, fiaccato dagli acciacchi, condannato a giocare senza soluzione di continuità, anche quando dovrebbe riposare o recuperare brillantezza. E’ uno di quei momenti in cui la Lazio, nelle condizioni meno favorevoli, deve riuscire a tirare fuori il massimo di fronte all’Everest (irraggiungibile) del campionato. Mica semplice. Sarri, per questo motivo, ha preferito il silenzio. Se può, evita la conferenza. Succede spesso. Non gli piace parlare, a maggior ragione quando si avvicina agli appuntamenti più sentiti. Era accaduto anche prima di affrontare la Juve. Si può tirare in ballo il passato, ma non solo. C’è la volontà di non concedere il minimo riferimento su che tipo di partita avrà preparato, per quanto sia portato a giocare di solito la stessa e pare scontato non aspettarsi sorprese".
© RIPRODUZIONE RISERVATA