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Sarri: “Ecco perché non sono tornato a Napoli. Sullo scudetto perso in albergo…”

(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Le parole di Sarri a Sportitalia

Giovanni Ibello

L'ex allenatore del Napoli Maurizio Sarri è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Sportitalia. Ecco quanto, delle sue parole, è stato evidenziato dalla nostra redazione:

Sarri si apre ai microfoni di Pedullà

 (Getty Images)

Sul suo addio alla Juventus

"Nel calcio e nello sport non puoi mai dare niente per scontato. Quest'anno hanno festeggiato un quarto posto conquistato all'ultima giornata, l'altro anno - quando ho vinto lo scudetto - non hanno nemmeno festeggiato, siamo andati a cena un po' tutti sparpagliati".

Sul suo ipotetico ritorno a Napoli

"Se De Laurentiis mi ha chiamato per tornare? Sì, ma non ho preso in considerazione di tornare a Napoli perché non avevo la certezza di poter essere molto utile in corsa ma anche perché non c'erano tanti presupposti per fare bene. Poi - prosegue - a tutte le società che mi hanno cercato durante la stagione ho detto sempre la stessa cosa. Non sarei tornato in corsa. Ero disponibile a riparlarne a luglio, le cose sono andate diversamente".

Se mi sono divertito più al Chelsea o alla Juve?

"Mi sono divertito a Napoli. La storia dei 91 punti? Resto di quell'idea, tutti quelli che hanno fatto sport sanno di cosa parlo quando dico dello scudetto perso in albergo. La squadra ha visto uno spiraglio aperto e se l'è visto chiudere in due minuti. Io ho visto giocatori piangere per le scale, è chiaro che c'era stato un contraccolpo psicologico feroce. Si è spento un sogno su quegli episodi arbitrali".

Su Insigne e Mertens

"Insigne è da qualche anno il giocatore più forte italiano, il gol che ha segnato contro il Belgio è stato celebrato troppo poco. Mertens centravanti? Una bella intuizione, ma anche una botta di c... Quando l'ho piazzato lì ha fatto il diavolo a quattro. Avevamo qualche difficoltà a giocare il nostro calcio. Quando Mertens mi ha chiesto "secondo te posso fare il centravanti, mister?", gli ho detto: "Puoi fare 18 gol". Ne fece venti..."

Sul suo rapporto con Cristiano Ronaldo e Dybala

"Ronaldo? Non è solo un giocatore, ma è una multinazionale. Io non sono un gestore, sono un allenatore di calcio e vorrei fare questo. Ronaldo comunque i suoi numeri li ha sempre portati a casa, al di là del personaggio. Fermo restando - precisa - che il suo "prodotto" , un prodotto della nostra società è un qualcosa che va al di là della logica. Sento elogiare il singolo, ma sono pochi a parlare della squadra. Dybala? Vorrebbe tornare a lavorare con me, è vero. Parliamo di un giocatore straordinario e la Juve deve puntare su di lui o, in alternativa, deve cederlo". 

Su Jorginho

"Parliamo di un giocatore raffinato, non tutti possono comprenderlo: è talmente intelligente e bravo tecnicamente che fa sembrare tutto facile. Può vincere il pallone d'oro se vince l'Europeo".

Il nuovo Sarri? De Zerbi

"Ha fatto bene ad andare in Ucraina, lì avrà visibilità internazionale... ma mi dispiace non vederlo nel nostro campionato. Ci sono anche altri ragazzi bravi come Italiano".