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De Laurentiis, 20 anni dopo: quanto frutterebbe oggi la vendita del Napoli?
Un Napoli vincente e sano: questa è la definizione da dare alla gestione del club da parte di De Laurentiis. La Gazzetta lo ha esaltato nel commento di Andrea Agresti. Di seguito un estratto.
"Vendere è un'arte. Vendere bene, naturalmente, non svendere altrimenti sarebbero capaci tutti. Nel calcio, vendere non è solo un'arte ma anche altro. È un atto di coraggio, innanzitutto: se le cose vanno male dopo che hai ceduto un giocatore, magari un campione, sei in grado di sopportare delusione, risultati negativi, critiche? E poi vendere, nel calcio, è una sfida con se stessi, con la propria competenza: devi sostituire quel calciatore con uno che abbia costi inferiori - altrimenti l'operazione non avrebbe senso - e senza che i risultati ne risentano. Ebbene, se vendere è un’arte, Aurelio De Laurentiis è a tutti gli effetti un artista. Coraggioso, anche. E amante delle sfide. Da quando ha raccolto il Napoli dal fallimento, ormai ventuno anni fa, De Laurentiis l'ha guidato e gestito ispirandosi a una regola: ai calciatori ti puoi anche affezionare, ma mai al punto da tenerli legati a te a ogni costo e, soprattutto, di fronte a qualsiasi offerta economica. Perché i campioni sono importanti, però nessuno di loro è indispensabile (uno indispensabile per la verità è esistito e ha indossato proprio la maglia azzurra, ma una quindicina d'anni prima che De Laurentiis diventasse presidente)".
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