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Sacchi: “Donnarumma avrebbe fatto un salto di qualità decidendo di restare”

(Getty Images)

Mentre sembrerebbe essere sempre più vicina la firma di Luciano Spalletti con il Napoli, c’è un vero e proprio terremoto legato al mercato in Serie A. L’impressione è che l’influenza del Covid-19 si sia fatta sentire molto...

Mattia Fele

Mentre sembrerebbe essere sempre più vicina la firma di Luciano Spalletti con il Napoli, c'è un vero e proprio terremoto legato al mercato in Serie A. L'impressione è che l'influenza del Covid-19 si sia fatta sentire molto sulle squadre, sia dal punto di vista tecnico che economico. Gianluigi Donnarumma lascerà il Milan, Conte ha lasciato l'Inter, Pirlo potrebbe andar via dalla Juventus. Inzaghi era ad un passo dal lasciare la Lazio. Così è andato anche De Zerbi, mentre Gattuso e Juric hanno cambiato (rispettivamente l'uno alla Fiorentina e l'altro verso Torino granata ndr). Una situazione di grande stravolgimento che dà il senso di quanto il prossimo campionato sarà differente da quello appena vissuto.

Sacchi: "Donnarumma? Sarebbe dovuto restare al Milan"

 (Photo by Ernesto Ruscio/Getty Images)

Donnarumma?

"Se lui si trovava bene al Milan, il club che lo ha fatto crescere e lo ha valorizzato, doveva restare. Nella vita esiste anche il senso di riconoscenza nei confronti di chi ti ha dato una possibilità importante e questa era l’occasione per dimostrarlo. Inoltre, cosa che non va dimenticata, il club gli aveva proposto un contratto ricco. Quindi mi chiedo: perché andare via? Perché forzare la situazione?".

Per ottenere ancora più soldi. Semplice, no?

"Ci sono esempi, restando nel mondo del Milan, che sono abbastanza significativi. Parlo dei casi di Shevchenko e di Kakà. Il primo, per i soldi, decise di andarsene al Chelsea. Il secondo, sempre per una questione economica, scelse il Real Madrid. Entrambi fallirono. Andare via da un posto dove sei amato è sempre un rischio. Io, francamente, non capisco come si possa lasciare il certo per l’incerto in nome del denaro".

Augurio?

"Anch’io gli auguro il meglio, ci mancherebbe altro. Però, se avesse fatto un’altra scelta, e cioè se avesse deciso di restare, avrebbe fatto un salto di qualità come persona: avrebbe dimostrato di non essere condizionato dal vil denaro. E, probabilmente, in futuro, non avrebbe avuto rimpianti. Così, invece, non so. I soldi non possono essere l’obiettivo principale per un professionista, ma una giusta e normale conseguenza".

E adesso che cosa accadrà? Dove andrà Donnarumma?

"Questo non posso saperlo. Una cosa, però, la so: lui è molto bravo, ha talento, è giovane e deve ancora migliorare tantissimo. Se al Milan ha reso al massimo, anche perché l’ambiente lo ha aiutato, non è detto che accada la stessa cosa da un’altra parte. Questo è un rischio".