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Rrahmani: “Pronto ad essere l’erede di Koulibaly, Spalletti sa preparare le partite”

rrahmani napoli

Amir Rrahmani, difensore del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Il Roma, soffermandosi sul passato, presente e futuro del club azzurro

Domenico D'Ausilio

Amir Rrahmani, difensore del Napoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de Il Roma, soffermandosi sul passato, presente e futuro del club azzurro.

Rrahmani sul suo momento a Napoli

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"Sapevo che era difficile esprimermi in una grande squadra. Soprattutto perché venivo da un Verona che difendeva a tre e marcava a uomo. Ma conoscevo le mie qualità e quando ho cominciato ad avere continuità i risultati si sono visti. Adesso è arrivato il momento di capitalizzare tutto quello che di buono sto facendo migliorando le prestazioni. Dico da sempre che se fossi stato italiano avrebbero parlato tutti di me. A quanto pare la mia nazione non è famosa calcisticamente parlando. Significa che devo impegnarmi ancora di più in modo tale da costringere la critica a seguirmi.

Su Spalletti

"È bravo. Sa preparare bene le partite. Vuole sempre che siamo concentrati. Ci tratta tutti allo stesso modo in maniera professionale".

Sugli obiettivi del Napoli

"Beh, vorrei regalarmi un sogno che poi sarebbe di tutti i tifosi. Ma non mi faccia pronunciare la parola perché qui ho imparato ad essere scaramantico. Non si dimentichi che le ho detto della similitudine tra i balcani e i napoletani. Giochiamo sempre per vincere. Quello che succederà non lo sappiamo. Speriamo che succeda qualcosa di bello".

Rrahmani erede di Koulibaly a Napoli?

"È una responsabilità grossa perché Koulibaly è Koulibaly. È il leader. Ma se dovesse accadere non ci sarebbero problemi. Quando si cresce aumentano le responsabilità e quindi sono pronto. Per me sarebbe un privilegio".

Rrahmani su Juan Jesus

"Ci siamo inizialmente studiati, poi dopo le prime due gare siamo migliorati. Ora sappiamo come giochiamo. Ci capiamo bene, sappiamo come gestire i movimenti. Juan è esperto, sta in Italia da dieci anni e ha giocato sempre in grandi squadre. Poi finalmente ha segnato".

Su Manolas

"Kostas ha vissuto la mia stessa situazione alla terza giornata di campionato quando permise a Morata di andare in vantaggio. Il calcio, purtroppo, non è una scienza esatta. Non puoi mai sapere cosa potrà succedere. L’importante è rimanere sempre umili e provare a dare tutto durante gli allenamenti. Io l’ho fatto e oggi mi godo il grande momento".